Si è ampiamente parlato di come, nelle tre gare fin qui disputate con Ranieri alla guida, le prestazioni siano andate via via migliorando, con almeno lo spirito e l’attaccamento alla maglia rivisti finalmente nei giocatori. Sta di fatto però che la Roma è reduce da 4 sconfitte di fila in campionato, cosa che non accadeva da 16 anni, è 15ª in Serie A a +2 dalla retrocessione e 21ª in Europa League a rischio eliminazione. I risultati dunque non si vedono, e la preoccupazione è legittima nella capitale. Con Hummels la difesa gira un po’ meglio, ma inquietanti sono i numeri dell’attacco.
È proprio lì che la Roma sta clamorosamente mancando sia come singoli che come reparto, anche con Ranieri: in campionato, 14 gol in altrettante partite, con soltanto 5 squadre che hanno fatto peggio fin qui. Nel tris salvezza che la squadra dovrà affrontare, soltanto il Lecce (peggior attacco con 7 reti) sta sotto, con Como (14) e Parma (20) che tengono il passo. Mai così male i giallorossi negli ultimi 10 anni in fase realizzativa, e i motivi sono molteplici.
Il primo non può che essere un Dovbyk che sembra essersi inceppato, dopo che tra Genoa e Monza aveva trovato 4 reti e 1 assist in 6 gare tra Serie A ed Europa League. L’ultimo gol risale a più di un mese fa, inutile nella trasferta di Verona, e ciò non può che preoccupare l’ambiente. Ranieri ha parlato di un giocatore che si porta dietro acciacchi fisici che lo limitano molto, ma è anche la manovra piuttosto lenta della squadra a non aiutarlo. La speranza è che, tra cross dagli esterni e supporto dei trequartisti, le occasioni possano aumentare, come la condizione atletica.
Il nulla dietro a Dovbyk
Sarebbe sbagliato però addossare tutta la colpa ad un giocatore che, con 6 reti in 18 apparizioni totali, risulta essere il capocannoniere della squadra. Dietro a Dovbyk c’è il nulla o quasi, visto che l’apporto realizzativo della trequarti è decisamente scarno: 2 gol a testa per Dybala ed El Shaarawy, 1 solo Shomurodov, Baldanzi e mister 30 milioni Soulé, addirittura 0 da capitan Pellegrini. Proprio dall’estro di questi giocatori è richiesto di più, sia in fase realizzativa che di rifinitura per il proprio bomber, atteso a braccia aperte dalla Roma.