Nel calciomercato, come nella vita, ci sono treni che vanno presi in corsa. E il Boca Juniors, stavolta, ha perso il proprio. La clausola rescissoria da 3,5 milioni di euro inserita nel contratto di Leandro Paredes con la Roma ĆØ ufficialmente scaduta. Era valida fino al 30 giugno, e ieri ha esalato il suo ultimo respiro tra lāindifferenza apparente e le indiscrezioni di ritorno mai diventate concrete.
Il ritorno mancato del figliol prodigo
A Buenos Aires, in tanti avevano cominciato a sognare. Il nome di Paredes, cresciuto proprio tra le mura della Bombonera, aleggiava da settimane tra le pagine dei giornali e le trasmissioni radiofoniche. Era più di una suggestione, era un richiamo delle radici, di quel calcio sudamericano che sa essere emozione prima ancora che strategia.
Eppure, la societĆ argentina ha scelto di non muoversi nei tempi prestabiliti. Nessuna attivazione della clausola, nessun blitz per riportarlo a casa prima che la scadenza chiudesse ogni scorciatoia. Ora, se il Boca vorrĆ davvero riportare a casa il centrocampista campione del mondo, dovrĆ sedersi al tavolo con la Roma e iniziare una trattativa a tutti gli effetti. Niente sconti, niente automatismi. Solo diplomazia, tempo e denaro.
La Roma osserva, valuta e aspetta
A Trigoria, intanto, nessuno si strappa i capelli. Paredes ĆØ considerato un giocatore utile, esperto, con una testa da leader e un piede che ancora può fare la differenza. Certo, non ĆØ al centro del progetto tecnico come in passato, ma in una rosa che si appresta ad affrontare lāennesima rivoluzione tattica, il suo profilo può ancora servire. Anche solo per dare equilibrio, esperienza, gestione.
Il mancato esercizio della clausola cambia quindi le dinamiche: la Roma non ha più alcun obbligo contrattuale legato a cifre predeterminate e può alzare lāasticella, oppure trattenere il giocatore in caso di mancanza di offerte congrue. La palla, stavolta, ĆØ davvero a centrocampo. E il futuro del numero 16 argentino resta sospeso tra lāEuropa e lāabbraccio nostalgico del suo passato.