Ultimi allenamenti a Trigoria per la Roma di Claudio Ranieri in vista del match di domenica all’Olimpico contro la Fiorentina. Per la squadra del tecnico di Testaccio una vittoria contro la squadra di Palladino potrebbe significare avvicinarsi ancora di più alla zona Champions League. Una roba impensabile ad inizio stagione, specialmente dopo che i giallorossi si ritrovavano quasi in zona retrocessione. Il merito di questa cavalcata lo si deve proprio a Ranieri, abile a compattare gruppo e ambiente.
La partita dell’Olimpico però non sarà semplice per la Roma. La Fiorentina è un avversario ostico. Nonostante il buon momento di forma la Roma non può permettersi passi falsi. Per l’occasione abbiamo intervistato l’ex centrocampista giallorosso Davide Bombardini, autore di 13 presenze, sommate tra tutte le competizioni, con la maglia della Roma nella stagione 2002-2003.
L’ex centrocampista non ha dubbi su cosa deve fare la squadra di Ranieri per portare a casa i tre punti: “La Roma di adesso deve stare attenta a sé stessa, non deve abbassare la tensione, deve vivere sull’entusiasmo del momento, anche perché sono due squadre che stanno bene. Sono due squadre che hanno ripreso il loro campionato. Non deve stare a guardare le altre squadre. Deve mantenere alta la concentrazione e giocare come sta facendo. La vittoria è alla portata della Roma. Affronterà una Fiorentina che ha giocato anche in Conference League, quindi anche più stanca. Le insidie, in questo momento, sono più nella mente dei giocatori che fuori”.
I sogni si chiamano Champions e Ancelotti
La lunga striscia di risultati utili ha ravvivato il sogno della tifoseria giallorossa di tornare a sentire la musichetta della Champions League. Proprio Bombardini è il primo a crederci: “La Champions è ancora possibile. Il calcio ci riserva sempre delle sorprese. C’è anche Bologna-Juventus. Devi anche sperare nei risultati altrui. Tutto è possibile. Sarebbe una cavalcata incredibile però c’è un Bologna che sta bene, una Juventus che ha ritrovato entusiasmo. Non è detta l’ultima parola. È chiaro che la Roma per andare in Champions è costretta a vincerle tutte e sperare che le altre facciano passi falsi”.
Queste che arriveranno saranno le ultime partite della carriera di Claudio Ranieri, che al momento non avrebbe avuto ripensamenti. Bombardini conosce bene il tecnico e ipotizza dove sarebbe potuta essere la Roma in caso Sir Claudio ci fosse stato sin dall’inizio della stagione: “A vedere il cammino che ha fatto Ranieri la Roma poteva essere lì a giocarsi lo scudetto con Napoli e Inter ma non abbiamo la controprova. Il mister ha fatto un campionato incredibile“.
Riguardo il nuovo allenatore l’ex centrocampista non ha dubbi. Bombardini conosce bene la piazza e sa cosa ci vuole in un ambiente difficile come quello di Trigoria: “Dopo Ranieri chi viene dopo è sempre un’incognita. A Roma ci vuole un allenatore di grande personalità. Roma non è una piazza facile, non è come le altre. Serve un allenatore che sia stimato e sia comunque di personalità. Di nomi se ne sono fatti tanti”.
Bombardini avrebbe provato dunque a suggerire alla dirigenza il profilo che secondo lui sarebbe il più adatto a sedersi sulla panchina giallorossa. “Per la panchina sarebbe un sogno Ancellotti, che ha detto più volte di voler allenare la Roma. È un allenatore che ha fatto la storia calcistica a Roma ed è uno dei più forti allenatori della storia”.
Dovbyk vs Shomurodov: un posto per due
Ultimi dubbi di formazione da sciogliere per Ranieri, specialmente lato attacco. Da una parte c’è uno Shomurodov che scalpita, viste le ultime prestazioni convincenti, dall’altra invece un Dovbyk in cerca di riscatto. Il posto è uno solo, ma a contenderselo sono in due. Bombardini ha la sua idea su chi deve giocare titolare: “Tra Dovbyk e Shomurodov adesso sceglierei chi mi dà più garanzie. Le gerarchie sono giuste all’inizio ed è giusto che ci siano. Se dopo dimostri di più di chi parte davanti è giusto far giocare chi sta meglio e che offre più garanzie. Io ora farei giocare Shomurodov“.
Anche l’ex centrocampista dunque punterebbe sull’armeno, non bocciando completamente però l’attaccante ucraino, al quale darebbe ancora una chance nella prossima stagione: “In Italia abbiamo la cultura di non aspettare nessuno. Io in rosa un’altra chance gliela darei comunque. Non è la prima volta che un giocatore il primo anno non ingrana e poi l’anno dopo riesce a fare quello che non ha fatto l’anno prima. Come gli allenatori, anche i giocatori hanno i loro tempi. Una chance gli va data anche il prossimo anno“.
di Luigi De Vincentis