Edoardo Bove vuole ritrovare la normalità, almeno un po’ per volta. Passato l’enorme spavento per il malore accusato durante il match tra Fiorentina e Inter, il giocatore si trova al reparto di Terapia Intensiva dell’ospedale Careggi di Firenze, ma, se verranno confermati i miglioramenti delle ultime 24 ore, potrebbe essere presto spostato nel semplice reparto di cardiologia.
Restano da chiarire le cause dell’attacco cardiaco che ha spaventato il mondo del calcio. Gli esami neurologici hanno escluso problematiche di questa natura, portando i medici a concentrarsi sul cuore per individuare le radici del problema. Nei prossimi giorni, il giocatore sarà sottoposto a ulteriori accertamenti.
Dal “Vojo giocà” alla partita della Roma
Dopo la prima notte in Terapia Intensiva, Bove è apparso lucido e perfino ironico. Lo stesso direttore generale della Fiorentina, Alessandro Ferrari, ha condiviso un aneddoto che racconta la determinazione del calciatore: “Vojo giocà, vojo giocà, lasciatemi stare, fatemi uscire” avrebbe detto Bove. Un episodio che evidenzia il suo carattere e la voglia di tornare sul campo.
Nella giornata di ieri anche il presidente Gabriele Gravina ha fatto tappa al Careggi, rivelando il grande problema di giornata di Bove: “Chiedeva come fare a vedere la partita tra Roma e Atalanta“. Come riporta La Gazzetta dello Sport, Edoardo è stato accontentato grazie a un pc e sicuramente ci sarà stata un po’ di commozione nel vedere la dedica dei tifosi dello stadio Olimpico e dei suoi ex compagni di squadra.
Il gesto di Mourinho
L’ondata di solidarietà per Bove è stata impressionante. Tra le società presenti sotto il post Instagram con cui la Fiorentina ha comunicato lo stato di salute del centrocampista spiccano gli auguri di Wolfsburg e Porto, oltre al post di Thierry Henry. Poi ci sono gli allenatori: Paulo Fonseca (che lo ha fatto esordire ai tempi della Roma), Carlo Ancelotti, Cesc Fabregas e il ct dell’U21 Nunziata.
Come riportato dal Corriere dello Sport, anche José Mourinho, tecnico con cui Bove ha vinto la Conference League e che lo ha lanciato definitivamente tra i professionisti, ha contatto i familiari del giocatore per ricevere aggiornamenti sul suo stato di salute.