Un 13 marzo sicuramente importante per la Roma per la questione campo, visto che fra poche ore Dybala e compagni saranno di scena a Bilbao nel ritorno degli ottavi di finale di Europa League, contro un Athletic Club in cerca di rimonta dopo il 2-1 dell’andata. La miglior occasione per fare un regalo di compleanno ad uno dei simboli più importanti del club giallorosso, un Bruno Conti che compie oggi 70 anni tondi tondi. Un calciatore meraviglioso ma soprattutto una persona straordinaria, che come prima cosa, su Instagram, ha voluto fare gli auguri a Sebino Nela e Giancarlo De Sisti, che anche loro fanno gli anni oggi.
Un uomo che sta dando la vita per la Roma, da calciatore prima e dirigente poi, nonostante la malattia che lo ha colpito: “Due anni fa mi hanno diagnosticato un tumore al polmone, ora sto bene. Ho avuto la mia famiglia sempre con me, mia moglie Laura è stata eccezionale. Devo ringraziare il mio medico di famiglia, il dottor Camilli, che si è accorto della mia tosse persistente, e il professor Rendina del Sant’Andrea per le cure che hanno funzionato. Dan Friedkin mi aveva proposto di andare a curarmi negli States a sue spese, ora per sto bene, mi è riuscito un altro dribbling”.
Così Bruno Conti in un’intervista alla Gazzetta dello Sport, dove ha ovviamente parlato anche della sua Magica: “La Roma è tutta la mia vita, ancora oggi quando sento gli inni di Venditti, Fiorini e Conidi mi emoziono, ho la pelle d’oca. Non ho mai pensato di lasciare i giallorossi, neanche quando Maradona mi diceva ‘vieni al Napoli’. Mio padre non me l’avrebbe mai permesso”. Un romanista vero, fino al midollo, e in occasione dei suoi 70 anni anche Rosella Sensi ha lasciato un omaggio social per lui.
Rosella Sensi: “Sapevo che c’eri tu e questo mi dava forza”
Questo il commovente post Instagram dell’ex presidente del club capitolino: “Siamo diventati grandi Bruno, anche se tu grande lo sei sempre stati. Lasciatelo dire, compi 70 anni ma non li dimostri affatto. Sei un grande amico, oltre che un grande professionista ed un enorme romanista. Insieme abbiamo vissuto tanto momenti, alcuni bellissimi, altri difficili. Ma sapevo che tu c’eri sempre e questo mi dava forza. Ricordo come fosse ieri l’abbraccio che ci siamo dati il 22 maggio 2005 allo stadio di Bergamo. C’eri tu in panchina e avevamo vinto contro l’Atalanta, scacciando la paura della retrocessione in un’annata in cui ci girò tutto male. Avevo gli occhiali neri egli occhi lucidi per come stava andando la Roma, sentivo la responsabilità di un anno terribile. Ma c’eri tu, c’eravamo noi. Quell’abbraccio ha cementato il nostro rapporto in maniera eterna. Oltre agli auguri ti voglio ringraziare per l’amicizia che hai sempre dimostrato, sei un uomo coraggioso, forte e preparato. In fondo è vero, di Bruno ce ne uno! Ti voglio bene”.