Ore roventi a Como, e non soltanto per la colonnina di mercurio. Il 30 giugno, data cerchiata in rosso da settimane, è passata senza scossoni: il Real Madrid non ha esercitato la clausola di recompra su Nico Paz, lasciando il talento argentino nelle mani di Cesc Fabregas almeno per un’altra stagione. Una scelta destinata a far discutere, anche perché intorno al ragazzo – protagonista di una stagione da 6 gol e 9 assist in 35 presenze – si erano mossi diversi club, tra cui l’Inter e la Roma.
Il Real Madrid dice no (per ora)
Nato in Spagna ma con passaporto argentino, classe 2004, Nico Paz era legato da un diritto di riacquisto al club blanco: 9 milioni di euro, questa la cifra che i madrileni avrebbero dovuto versare entro il 30 giugno per riportarlo a Valdebebas. Ma la clausola è scaduta senza che nessuno si muovesse. Il motivo? Più tecnico che economico: in un reparto già affollato di talenti come Arda Güler, Brahim Díaz e ora anche Franco Mastantuono, non ci sarebbe stato spazio per l’ennesimo trequartista di prospettiva.
Il Como se lo tiene stretto. Fabregas resiste
Alla base della permanenza di Nico Paz c’è anche la volontà del Como di costruire continuità. E se c’era bisogno di un segnale di coerenza progettuale, è arrivato forte e chiaro: Cesc Fabregas ha rifiutato le avances di mezza Europa, tra cui Inter e Bayer Leverkusen, per restare sulla panchina lariana. Lo stesso presidente del club ha confermato il retroscena: “L’Inter ci ha chiesto il permesso per Fabregas, abbiamo detto no. E sì, sarà ancora il nostro allenatore”.
Una scelta che ha pesato anche per Nico Paz, desideroso di crescere senza pressioni, con minuti e fiducia. Il piano è chiaro: restare in Italia per esplodere, per poi decidere il salto tra un anno. Anche perché il Real Madrid non ha mollato del tutto la presa: la clausola di recompra potrà essere esercitata anche nel 2026 e nel 2027, a cifre via via crescenti (11 milioni nell’estate 2027).
Inter, Roma e il mercato che osserva
Che il giocatore piaccia – e molto – non è un segreto per nessuno. L’Inter ha provato a inserirsi con decisione, sfruttando anche i contatti personali di Javier Zanetti con la famiglia Paz, ma ha dovuto incassare un no diplomatico. Stessa cosa vale per la Roma, che sotto traccia aveva iniziato a monitorare la situazione in vista di una possibile mossa a sorpresa. Massara conosce bene il valore del ragazzo e, con Gasperini in panchina, un trequartista dinamico e tecnico come Paz avrebbe potuto rappresentare un’alternativa intrigante nel nuovo sistema offensivo. Per ora, il semaforo resta rosso. Ma non è detto che non diventi verde tra un anno.
