Per una Roma attuale concentrata sull’imminente sfida di Bilbao all’Athletic Club, con Dybala pronto tra conferenza e campo a trascinare ancora una volta in compagni ad un risultato positivo, ce ne una del passato fatta di giocatori ed allenatori entrati nei cuori del popolo giallorosso. Chi ha scritto una pagina indelebile di storia del club è Fabio Capello, l’ultimo a portare lo scudetto da queste parti. Di calciatori ne ha allenati, tra i quali un Guardiola con il quale evidentemente non si era creato per nulla un bel rapporto.
In un’intervista a Mundo Deportivo, l’ex tecnico è tornato sull’argomento, con parole piuttosto pesanti sia con riguardo ai 6 mesi passati da Pep nella capitale da giocatore sia sulla sua esperienza da allenatore: “Un giorno a Roma venne a spiegarmi come dovevo svolgere il mio lavoro, io gli risposi ‘vai a correre, ne parliamo più tardi’. Il fatto era che lui camminava in campo, e non potevo certo schierarlo quando c’erano altri giocatori che meritavano di più. Fine del dibattito”.
E Capello non si è limitato a questo: “Non ho alcun problema a dire che ha fatto cose meravigliose, quella di Guardiola con il Barcellona è stata la terza rivoluzione calcistica dopo l’Ajax di Cruijff e il Milan di Sacchi. Però una cosa non mi va già, è arrogante. Sia al Manchester City che al Bayern Monaco cambiava qualcosa nelle partite chiave per poter dire ‘vinco io, non i giocatori’. Questa arroganza gli è costata diverse Champions League. Nel 2023, quando la vinta col City, è stata l’unica volta in cui non ha fatto nulla di strano nelle gare decisive”.
Capello: “Guardiola ha causato enormi danni al calcio”
No si trattiene neanche un po’ Capello, che è poi passato ad un’aspra critica circa l’idea di gioco che Guardiola ha sempre portato avanti: “Non è direttamente colpa sua, ma ha causato enormi danni al calcio, perché tutti hanno passato dieci anni ad imitarlo. Questa idea di gioco ha rovinato il calcio italiano, tutti pensavano che quello fosse l’unico modo per giocare bene. Tutti passaggi orizzontali, una tale noia che ha allontanato tanti tifosi dal calcio, che ora guardano gli highlights. Perché guardare 90 minuti di passaggi orizzontali? Per fortuna ora il calcio sta cambiando, anche la Spagna lo ha fatto vincendo l’ultimo Europeo giocando con più velocità”.