Ranieri tiene i suoi concentrati sul campo, e verso il Lecce il dubbio è N’Dicka, ma la questione nuovo allenatore rimane centrale nella capitale. La scelta sembra essere ricaduta su Gian Piero Gasperini, ed anche un fine conoscitore del tecnico dell’Atalanta come Stefano Capozucca, direttore sportivo tra le altre di Genoa e Cagliari, ne ha parlato in una lunga intervista a TeleRadioStereo. La prima domanda è stata secca: “Verrà alla Roma? Bisogna chiederlo a lui. L’ho sentito contento per il premio che ha ricevuto, gli hanno chiesto tutti dei giallorossi”.
Non si sbilancia più di tanto dunque su presente e futuro, ma prima di addentrarsi sul Gasperini allenatore, un commento anche su Ranieri e sul club giallorosso: “Ranieri vuol dire fiducia, per parafrasare una pubblicità. È romanista e già questo è molto importante per tifosi e piazza, ma la società è un po’ assente. Oggi alla fine vedo che i club che hanno qualche problema sono tutti quelli che hanno qualche problematica di gestione societaria. Marotta alla Juventus era una macchina perfetta, va all’Inter e ora funziona tutto anche lì. Il Milan con Galliani era una società vincente, ora non si sa neanche chi comanda”.
Parole sante per i sostenitori di squadre, quelle citate da Capozucca, che rimpiangono probabilmente le vecchie proprietà attaccate alla causa, ma il focus dell’ambiente giallorosso è ora su ciò che verrà nelle prossime settimane, con il direttore che ha rivelato anche un retroscena di mercato sul Gasp: ” Sì confermo, Gasperini già in passato era stato vicino alla Roma. Ai tempi Petrachi lo aveva contattato, ma poi c’è stato qualcosa all’interno”. È tempo ora di rifarsi?
Perché Gasperini è l’uomo giusto
Naturale dunque andare ad interrogare Capozucca sulla domanda delle domande, che sta dividendo la capitale in queste ore: Gasperini sarebbe l’uomo giusto? “Io ho due fratelli, ma lui per me è più di un fratello. Siamo molto legati, siamo stati molti anni insieme. Abbiamo cominciato l’avventura insieme al Genoa, per me Gasperini andrebbe bene alla Roma come in tutte le squadre, lo ritengo tra i migliori 5-6 allenatori d’Europa. È pronto per una big. L’esperienza all’Inter non è considerabile, è durata 5-6 partita ed è iniziata male per finire peggio. È arrivato a Milano dopo il triplete e non c’è stata la pazienza di aspettarlo. Per lui parlano i fatti a Bergamo”.
I pregi del tecnico della Dea sono sotto gli occhi di tutti, ma il club dovrà aiutarlo: “Roma è una grandissima piazza, un pubblico straordinario. C’è un entusiasmo eccezionale, ma chiunque arrivi nella capitale non può vincere subito. Bisognerebbe fare programmazione e vedere cosa il club mette a disposizione per costruire la squadra. La Roma è una buona squadra ma va migliorata. La Juventus per me non poteva competere con Napoli e Inter, e i giallorossi anche. Come allenatore Gasperini ha un grande pregio: arriverebbe in una piazza che ha bisogno di risultati e migliora i giocatori, questo è indiscutibile”.
Certamente qualche angolo del suo carattere il Gasp lo dovrebbe smussare: “Cosa può migliorare? Probabilmente la sua sincerità nelle interviste, a volte bisogna essere diplomatici. Glielo dico ovviamente. A Roma specialmente dove ci sono radio e stampa, ogni taxi ha la radio accesa sui giallorossi. È normale che se uno dice una cosa viene tutto amplificato”.