Sono ore di altissima tensione quelle che sta vivendo da ieri Radja Nainggolan, tornato in Belgio per una nuova avventura della sua carriera con la maglia del Lokeren, formazione di Serie B. L’ex centrocampista della Roma nella giornata di ieri era infatti stato arrestato per un presento coinvolgimento in un traffico di cocaina. Il giocatore belga però oggi è stato rilasciato dopo un nuovo interrogatorio.
La situazione di Nainggolan
Dopo il suo arresto da parte della polizia di Bruxelles, già nel pomeriggio di ieri Nainggolan era stato interrogato per più di tre ore per poi essere portato in prigione, dove ha trascorso la notte. Come ha riportato però il De Standaard, oggi è avvenuta una nuova comparsa davanti al gip, al termine della quale la magistratura belga ha deciso di rilasciarlo. Per il classe ’88 però resta il vincolo di non poter lasciare il Belgio, in attesa di nuovi sviluppi che permetteranno di capire se potrà essere esentato dal caso.
A fare maggiormente chiarezza sulla situazione è stato il legale dello stesso Nainggolan, Mounir Souidi, che ha spiegato meglio quali siano le accuse nei confronti del suo assistito: “Spera di potersi mettere tutto questo alle spalle il primo possibile e di tornare a giocare a calcio. Non è sospettato di traffico di droga o riciclaggio di denaro. Si, in quanto membro di un’organizzazione criminale. Ma confidiamo che ulteriori indagini dimostreranno che non è lui il responsabile. Radja Nainggolan non è un criminale della droga”.
Presidente Lokeren: “Cerchiamo di mantenere la serenità”
Ad intervenire e dira la sua riguardo questo caso è stato anche il presidente del Lokeren Hans Van Duysen: “È un incidente fortemente mediatizzato, ma non ha nulla a che fare con Lokeren-Temse. Radja ha alle spalle una carriera enorme. E per quanto ne so, la sua carriera al Lokeren è ancora in corso da solo una settimana. Ci troviamo di fronte a qualcosa che non ci aspettavamo affatto. Tuttavia, cerchiamo di mantenere la serenità e di non fare dichiarazioni su un dossier che non conosciamo. Il tribunale sta facendo il suo lavoro e continuerà a farlo”.