La stagione si è conclusa ma nel mondo del calcio italiano tiene banco il caso Nicolò Zaniolo. Ricostruiamo i fatti. Nell’arco del match tra la Roma e la Fiorentina Primavera, infatti, si sarebbe verificata negli spogliatoi una presunta rissa tra alcuni giocatori giallorossi e l’attaccante della Viola. Durante la serata di ieri 27 maggio, i capitolini hanno rilasciato una nota sul loro sito ufficiale. In questo comunicato, il club ha dichiarato che il 25enne avrebbe fatto irruzione negli spogliatoi illegalmente, colpendo fisicamente Mattia Almariva e spingendo con forza un già infortunato Marco Litti contro una panchina.
Lo stesso Zaniolo ha risposto nella mattinata odierna, ai microfoni del Corriere dello Sport. Queste le sue parole: “Stavolta non ci sto. Quando ho fatto delle sciocchezze, come all’Olimpico, mi sono sempre assunto le mie responsabilità accettando le squalifiche. In questo caso, però, non posso passare per quello che scatena risse e mette le mani addosso ad un ragazzino. So di aver reagito male e me ne assumo la responsabilità. Voglio essere schietto: dovevo fare pipì, il primo bagno che ho trovato era quello dello spogliatoio della Roma e per entrare ho chiesto il permesso, concessomi con un sorriso”.
L’ex giallorosso ha proseguito: “Incrociando i ragazzi ho dato il cinque facendogli i complimenti. Uscendo dal bagno, uno di loro mi ha provocato e quando gli ho chiesto se si riferisse a me si è avvicinato. Ho perso la calma ma non l’ho colpito. L’errore mi pesa, so di dover essere un esempio per i più giovani. Preciso, però, che i fatti sono ben lontani da quanto ricostruito. Da parte mia non c’è stato nessun comportamento aggressivo“.
Roma, Zaniolo: “Non ho mai alzato le mani”
Nicolò Zaniolo ha poi continuato a ricostruire i fatti: “Sono volate parole grosse con un ragazzo della Roma? Si. Lui mi ha provocato? si. Potevo evitare di andare in bagno nel loro spogliatoio? Ho chiesto il permesso. Non ho alzato le mani, non ci sono stati schiaffi e pugni. Ripeto, quando sbaglio me ne assumo le responsabilità ma stavolta no. Visto che ho la coscienza pulita non ho problemi a parlare con la procura federale o con il ragazzo in questione a cui ho solo messo le mani sulla spalla perché i toni erano poco simpatici”.
Zaniolo ha concluso: “Quello che ho trovato fuori luogo è il comportamento di alcuni adulti che sono passati dalla richiesta dell’autografo all’offesa. Ho anche ricevuto una tacchettata sul polpaccio. Ciò che fa più male è la mancanza di rispetto nei confronti di un collega che ha più anni di un ragazzo che ha dimostrato di non gradire la mia presenza nello spogliatoio. Forse si voleva eleggere a difensore della Roma, quando non ce n’era bisogno. Ho quasi 26 anni, sono cambiato, quello Zaniolo non esiste più. Oggi sono capace di farmi rispettare con le parole”.