Un anno fa il rinnovo di De Rossi, poi esonero e rinascita con Ranieri: ora la speranza per la Roma del domani

Esattamente un anno fa Daniele De Rossi prolungava il suo contratto con la Roma. Poi, dopo solo quattro giornate di campionato, l'esonero che ha spiazzato tutta la tifoseria. Da allora due mesi di buio e smarrimento, fino all'arrivo di Claudio Ranieri per la rinascita e la costruzione della Roma del domani.

Marco Di Rosa
5 min di lettura

“L’As Roma è lieta di ufficializzare il rinnovo del contratto di Daniele De Rossi come Responsabile tecnico della prima squadra fino al 2027“. Con questa parole, il 25 Giugno 2024, la Roma annunciava ufficialmente il prolungamento del contratto di Daniele De Rossi. E non solo: il rinnovo prevedeva anche un ritocco dell’ingaggio con cifre da capogiro per un allenatore emergente. Sembrava l’inizio di un’altra storia d’amore, la seconda, tra De Rossi e la sua Roma. Perché la Roma, sua lo era davvero e lo è tutt’oggi, nonostante tutto. La pensava così anche la società, che su tutti i social celebrava l’evento in questo modo: “Daniele De Rossi firma il rinnovo di contratto fino al 2027, continua la simbiosi con questa squadra, la sua squadra“.

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A credere in questo nuovo percorso – oltre a noi, ingenui tifosi – era lo stesso allenatore di Ostia, che esternava così su Instagram il suo entusiasmo: “Da bambino, da ragazzo, da adulto, da uomo. Per la Roma e con la Roma per altri tre anni“. L’atmosfera era elettrizzante e carica di aspettative.

D’altronde gli inizi esaltanti nel post Mourinho, con la risalita in campionato, il gol allo scadere di Cristante ad Udine e la corsa di DDR ad abbracciare la squadra, le semifinali di Europa League e i due gol di Paredes che stavano per consegnarci la terza finale europea consecutiva, ci avevano illusi. Tutto, infatti, lasciava pensare a tre anni insieme di lavoro, di amore, di lacrime e sorrisi, di vene gonfie sul collo, di corse sotto la Curva Sud, di pugni rivolti verso i tifosi in segno di vittoria.

E invece no. Perché quel sogno a tinte giallorosse sarebbe andato in mille pezzi in una sconcertante mattina di metà settembre, quando una maledetta nota della società annunciava l’esonero shock dell’ex 16 romanista dopo solo quattro giornate dall’inizio del campionato. Il resto, purtroppo, lo conosciamo bene.

La speranza per il domani regalata da Ranieri

Per analizzare al meglio questo ultimo anno giallorosso, potremmo affidarci ad un banale luogo comune – che racchiude però una verità universale – e cioè quello secondo cui non tutti i mali vengono per nuocere. E oggi, esattamente dodici mesi dopo, questa massima non può non risuonare nella testa di ogni tifoso romanista.

Si perché probabilmente i due mesi di inferno seguiti all’esonero di De Rossi e all’arrivo di Ivan Juric, servivano come passaggio obbligato per toccare il fondo, per espiare le proprie colpe, per ripulirsi di ogni peccato e provare, passo dopo passo, ad intraprendere una risalita verso piani più celestiali. Perché il calcio, a differenza del regno degli inferi, permette di riemergere e di risalire la china anche dopo aver commesso errori imperdonabili.

E così è stato per la Roma, trascinata, da novembre in poi, fuori dalle roventi fiamme da uno dei suoi condottieri più validi e devoti: Claudio Ranieri. Nonostante l’approdo in purgatorio, l’allenatore testaccino non è riuscito nell’impresa di riportare la squadra giallorossa in Champions League, sfumata per un solo punto.

Ma, pensandoci bene, Sir Claudio ha fatto molto di più. Ha iniziato a costruire le fondamenta della Roma del domani. Ha avuto il merito di riaccendere l’anima di una squadra sfiduciata, e di riportare dalla propria parte il popolo romanista, creando di nuovo un legame unico e indissolubile tra giocatori e tifoseria, l’arma in più del mondo giallorosso.

Gian Piero Gasperini e Claudio Ranieri in conferenza stampa alla Roma
Gian Piero Gasperini e Claudio Ranieri in conferenza stampa alla Roma (foto © Getty Images / AS Roma)

In seguito, la scelta del nuovo allenatore ha dato la sensazione di un cambio di rotta forte, in grado di rompere totalmente col passato. Non a caso il nome di Gian Piero Gasperini è sinonimo di strategia a medio e lungo termine, principio che dalle parti di Trigoria mancava ormai da troppo tempo. Infine il cambio, sponsorizzato da Ranieri stesso, della direzione sportiva del club, con l’arrivo di Frederic Massara al posto di Florent Ghisolfi. Un avvicendamento che segna la fine dell’era degli algoritmi e delle statistiche in favore di una gestione incentrata sull’esperienza e sulla conoscenza calcistica.

Se questa rivoluzione darà i frutti sperati non lo sappiamo, in ogni caso la direzione intrapresa sta regalando una nuova speranza al popolo romanista. Speranza che sia questa la strada diretta per un paradiso colorato di giallo e di rosso.

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Sono Marco Di Rosa, diplomato al Liceo Classico e laureando in Storia Moderna e Contemporanea. Romano, ma soprattutto romanista da sempre. Raccontare la Roma non è soltanto un lavoro, ma un privilegio e una passione che spero di poter onorare al meglio, regalandovi, tifosi giallorossi, uno sguardo critico, profondo e sincero sulla nostra squadra. Perché dietro ogni cronaca, ogni analisi, c’è un cuore giallorosso che batte forte. Proprio come il vostro.
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