Giornate ricche di spunti nel mondo del calcio, dalla debacle dell’Inter in finale di Champions ad Acerbi che rifiuta la chiamata della Nazionale, fino ad una Roma che si prepara ad abbracciare Gian Piero Gasperini come nuovo allenatore. Non il più amato nella capitale ma di certo una scelta logica e forte da parte del club, un allenatore capace e pronto a misurarsi con una realtà diversa da quella di Bergamo. Particolarmente entusiasta è Angelo Di Livio, intervistato da Il Corriere della Sera: “Gasperini è il mio preferito, anche rispetto ad altri nomi che nel recente passato sono stati accostati ai giallorossi”.
Il Soldatino si era già espresso tempo fa in favore del tecnico di Grugliasco per intraprendere un nuovo progetto, sicuro che non ci fosse un’alternativa migliore sul mercato: “Può continuare il lavoro di Ranieri, partendo dal modulo con la difesa a tre. Mi incuriosisce molto, Gasperini è l’allenatore più adatto per quello che chiede la proprietà, ovvero risultati e valorizzazione dei giovani”.
Una Roma in buone mani insomma, anche perché, ad aiutare l’ormai ex tecnico dell’Atalanta, ci sarà quel Sir Claudio che serviva come il pane in società, tanto per intelligenza quanto per conoscenza dell’ambiente giallorosso: “La piazza si fida di Ranieri, che deve restare al centro di questo progetto. A Roma non va bene un allenatore giovane, c’è bisogno di un profilo esperto che sappia confrontarsi con la piazza e con un ambiente molto esigente, giustamente. Questa è una piazza che meriterebbe di tornare a livelli importanti”.
Gasperini l’uomo giusto
Personalmente ci sentiamo di affiancarci alle dichiarazioni di Di Livio, invitando chi ancora non è convinto di tale scelta del club a riflettere. Che Gasperini possa non risultare simpatico è legittimo, ma il giudizio sulla persona non deve per forza equivalere con quello sull’allenatore, e portare l’Atalanta dalla zona retrocessione a continue qualificazioni in Champions e la conquista dell’Europa League è qualcosa di unico, sintomo di un tecnico che il suo lavoro lo sa fare. Sarà il campo a giudicarlo, come è giusto che sia, ma alternative alla mano, Gasperini non poteva che essere l’uomo giusto per dare continuità alle basi gettate da Ranieri.