Un weekend migliore di quello appena concluso era difficile da ipotizzare. Roma che vince contro la Fiorentina, per la 9ª volta quest’anno con il punteggio di 1-0, e sfrutta dunque il pareggio tra Bologna e Juventus, per una classifica che vede i felsinei a 62 con una lunghezza di distacco da Lazio, giallorossi e Vecchia Signora. Decisivo all’Olimpico, oltre ad uno Svilar d’antologia, il 12° gol in campionato di Dovbyk (17 in stagione), che in quanto a reti pesanti si è fatto trovare pronto (13 punti guadagnati grazie ai suoi centri). Per l’ucraino però le critiche sembrano essere all’ordine del giorno.
Segnare pare non bastare, in virtù di prestazioni oggettivamente opache ed un’utilità per il gioco della squadra discutibile. A Radio Radio Pomeriggio non è andato per il sottile Luigi Ferrajolo: “Durante la partita Dovbyk fa disperare, con lui è come se la Roma giocasse in 10. Vero che fa gol ma sarei stato in grado di farlo pure io visto che è un appoggio in porta. Nell’economia della partita è poco meno di 0, sbaglia stop e passaggi, Shomurodov almeno si fa perdonare. Mi sembra ogni volta che arrivi in ritardo e che faccia sempre la cosa sbagliata”.
Pruzzo e Melli difendono l’ucraino
Parole pesanti che però nascondono quantomeno un piccolo fondo di verità, perché l’ex Girona non spicca certo per prestazioni brillanti. C’è però un Roberto Pruzzo che vuole essere più fiducioso: “Dovbyk è un calciatore sporco come tenuta tecnica e come movenze. Fa fatica vero, ma i numeri sono dalla sua parte, perché i suoi ultimi gol hanno deciso le partite. Credo che i margini di miglioramento ci siano. Speriamo che possa essere più dentro alle partite”.
Una vera e propria difesa dell’ucraino invece quella messa in atto da Franco Melli, che si schiera dalla parte del numero 11 giallorosso: “Per me chi fa gol ha sempre ragione. È vero che Dovbyk prima di fare quel gol non aveva toccato una palla giusta, ma uno che la butta dentro lo devi sempre anteporre al resto, e se fossi la Roma lo confermerei, magari facendogli fare allenamenti differenziati per migliorare il repertorio. La rete facile lui non la sbaglia mai”.