Terza vittoria consecutiva per 1-0 per la Roma, che continua a sognare in grande in questa seconda metĆ di stagione. I giallorossi battono anche la Fiorentina e si prendono il secondo big match di fila dopo quello vinto a San Siro contro lāInter. Oggi, la squadra di Ranieri si ritrova addirittura al quarto posto, a quota 63 punti, in piena corsa per la Champions League insieme a Juventus e Lazio, tutte appaiate con tre giornate ancora da giocare.
AllāOlimpico va in scena una partita vera, giocata con grande intensitĆ per oltre 100 minuti, in cui la Roma la spunta ancora una volta con il minimo scarto grazie al gol di Dovbyk, arrivato con lāultima palla giocabile del primo tempo. Gran merito del successo, però, va anche alle parate di Svilar, che ha vinto il duello diretto con Moise Kean.
Lāanalisi del primo tempo
Ranieri ha confermato in blocco lāundici di Milano, riproponendo il 3-5-2 con SoulĆ© e Angelino larghi, Celik, Mancini e Ndicka in difesa, Cristante e Pellegrini ai fianchi di KonĆ© e la coppia Shomurodov-Dovbyk davanti. Anche la Fiorentina di Palladino ha optato per un modulo speculare, cercando subito di lavorare sui duelli a uomo e impostando una gara molto fisica. I viola sono scesi in campo con una linea difensiva composta da Comuzzo, MarƬ e Pongracic davanti a De Gea, Parisi e Gosens sulle fasce, Mandragora in regia con Ndour e Richardson mezzali e davanti Zaniolo e Kean a battagliare contro la linea giallorossa.
Fin dalle prime battute la partita si ĆØ giocata tutta sui duelli individuali, con Cristante e Pellegrini che uscivano alti sui braccetti avversari, Dovbyk che si incollava a Pablo MarƬ e Shomurodov su Mandragora. Sugli esterni si affrontavano SoulĆ© e Gosens da una parte, Angelino e Parisi dallāaltra, mentre Mancini e Ndicka si prendevano carico della marcatura stretta su Kean e Zaniolo.
Nel primo tempo la Roma ha gestito meglio il campo, soprattutto sulla destra dove Ndour faticava a chiudere su Celik, lasciando cosƬ libertĆ di manovra per SoulĆ© e Cristante, che si inseriva negli spazi. Dallāaltra parte, invece, la catena con Angelino e Pellegrini ĆØ stata cercata meno. Quando la Fiorentina provava a impostare, i giallorossi restavano corti e aggressivi, con marcature preventive ben distribuite.
Kean ha due grandi occasioni dopo la mezzāora, liberandosi prima di Celik (azione nata da un pressing errato degli uomini di Ranieri) e poi di Mancini, ma trovando sulla sua strada uno Svilar ancora una volta strepitoso: prima in uscita bassa, poi con un grande riflesso sul tiro a incrociare dellāattaccante.
La Roma ha risposto con un destro potente di Celik deviato da De Gea e poi con lāazione che ha portato al gol decisivo al 49ā²: angolo battuto da Pellegrini, palla sul secondo palo dove Angelino, invece di tirare, ha crossato sul lato opposto. Shomurodov ha fattp da torre e ha servito Dovbyk, che da due passi non ha sbagliato, firmando il vantaggio romanista proprio in chiusura di primo tempo.
Lāanalisi del secondo tempo
Nella ripresa Ranieri ha cambiato subito Pellegrini con Pisilli per dare più equilibrio, mentre Palladino ha risposto con Fagioli per Gosens e il conseguente spostamento di Parisi a sinistra, con Richardson e poi Ndour a destra. La Roma ĆØ partita forte con due occasioni importanti, prima con Shomurodov che ha mancato lāimpatto su un cross perfetto di Dovbyk, poi con KonĆ© che ha calciato a giro, trovando un De Gea attento.
Da lƬ in avanti, però, la Roma si ĆØ abbassata, scegliendo di contenere e di lasciare campo alla Fiorentina, che si ĆØ riversata in avanti, con i giallorossi che faticavano a ripartire in contropiede. Allāora di gioco, Palladino ha sostituito un impalpabile Zaniolo per Gudmundsson, mentre Ranieri ha risposto con Gourna-Douath e Baldanzi rispettivamente per Cristante e Shomurodov.
Al 65ā ĆØ stato Mandragora ad avere una chance, ma Svilar ha respinto con il piede. La Fiorentina ha poi cambiato assetto, passando a un 4-2-3-1 offensivo con Gudmundsson alle spalle di Kean e Colpani largo a destra. I viola hanno costruito unāaltra grande occasione con una verticalizzazione di Gudmundsson perfettamente rifinita da Mandragora per Kean, che si ĆØ presentato ancora una volta davanti al portiere della Roma, fenomenale a distendersi sul tiro di piatto dellāattaccante.
Ranieri ha inserito El Shaarawy e Rensch per dare nuova linfa alla squadra, che ha tenuto fino alla fine rinunciando anche a battere un paio di calci dāangolo nel finale pur di tenere palla e far passare il tempo, conquistando tre punti pesantissimi nella corsa Champions.
Svilar monumentale, Dovbyk ancora decisivo
Svilar è stato il grande protagonista della match. Il portiere di nazionalità serba ha chiuso la sfida con quattro parate determinanti e uno 0,96 di xG completamente cancellato, confermandosi sempre più decisivo partita dopo partita. Questa volta a doversi inchinare alle sue prodezze è Kean, secondo nella classifica marcatori in Serie A con 17 gol.
Rompe invece il digiuno Dovbyk, che sa segnare solo gol pesanti. Il bomber ucraino sale a quota 12 reti in Serie A, agganciando due top nel ruolo come Lautaro Martinez e Romelu Lukaku. Lāex Girona ha segnato il primo gol della gara in 10 delle 12 occasioni in cui ĆØ andato a segno: numeri da attaccante di razza.
Sempre solide le prestazioni di KonƩ, Angelino e Ndicka, mentre va sottolineato il buon impatto di Gourna-Douath, lucido nel gestire i possessi e bravo a recuperare palla in zona pericolosa.
Qualche rammarico invece sulla gestione delle transizioni: la Roma ha avuto tre ripartenze in superioritĆ numerica (con Cristante, Pisilli e Gourna-Douath) e non ĆØ riuscita a finalizzarle per un errore diverso ogni volta: la prima volta Dovbyk non ha trovato il tempo per tirare su assist di Cristante, la seconda volta Pisilli ha calciato a lato dal limite area, infine Gourna-Douath si ĆØ visto respingere la conclusione quando avrebbe potuto servire un compagno.
Testa a Bergamo
Ora testa a Bergamo, dove la Roma dovrĆ affrontare lāAtalanta (terza in classifica a +5 sui giallorossi) con la stessa fame e soliditĆ mostrata nelle ultime uscite. Una settimana intera per prepararla, e la consapevolezza che il sogno Champions ĆØ più vivo che mai.