Dovbyk alla prova del Gasp: la Roma scommette sulla rinascita del suo bomber

Dovbyk ha chiuso la sua prima stagione con 17 gol, ma ora alla Roma arriva Gasperini: può essere la svolta per il bomber ucraino

Marta Visconti
Marta Visconti - Collaboratore
4 min di lettura

Non è ancora iniziato il ritiro, eppure tra i tifosi della Roma una domanda aleggia con insistenza: Gian Piero Gasperini riuscirà a trasformare Artem Dovbyk nel bomber totale che tutti si aspettano? Il talento c’è, i numeri non sono mancati nemmeno in una stagione travagliata, ma ora il salto di qualità deve diventare realtà. Anche perché in ballo c’è un investimento da oltre 40 milioni di euro, una cifra che pesa e pretende risposte.

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Il contesto ideale: Gasperini e la scienza degli attaccanti

Se c’è un allenatore capace di plasmare e rilanciare un centravanti, quello è senza dubbio Gian Piero Gasperini. La sua carriera è una collezione di trasformazioni riuscite, di attaccanti esplosi sotto i suoi occhi, spesso dopo essere stati considerati incompiuti o poco continui. Il segreto? Un sistema offensivo verticale, aggressivo, che mette le punte nelle condizioni ideali per colpire, garantendo palloni, spazi e fiducia.

Il caso più recente è Mateo Retegui, passato da oggetto misterioso a goleador affermato proprio grazie all’intuizione e alla gestione del tecnico piemontese. Ma prima di lui, la lista è lunga e impressionante.

Da Gomez a De Ketelaere: i precedenti parlano chiaro

Come ci ricorda anche La Gazzetta dello Sport attraverso l’editoriale odierno, è impossibile non citare Papu Gomez, che sotto Gasperini ha più che raddoppiato il suo bottino di gol stagionali, trasformandosi in un leader tecnico e carismatico. O Josip Iličić, diventato uno dei finalizzatori più letali della Serie A, passando da artista incostante a fuoriclasse continuo. E poi ancora Zapata, Muriel, attaccanti esplosi a livelli altissimi, ben oltre le aspettative.

L’ultimo caso emblematico è quello di Charles De Ketelaere: dopo un anno senza reti al Milan, molti lo davano per perso. Gasperini invece lo ha rivitalizzato in poche settimane, restituendogli brillantezza, gol e giocate decisive. Il risultato è stato un nuovo inizio e un rendimento da protagonista.

Dovbyk, 17 gol nonostante tutto: la base è solida

In tutto questo, Dovbyk parte da un dato che non può essere ignorato. Nella sua stagione d’esordio con la Roma, segnata da ben tre cambi di allenatore, l’ucraino ha comunque realizzato 17 gol tra campionato e coppe. Numeri che raccontano una base tecnica importante, ma ancora lontana da un potenziale che sembra inespresso.

L’arrivo di Gasperini rappresenta allora la grande occasione per completare il salto. L’ucraino, per struttura fisica, attitudine al gioco senza palla e capacità di attaccare la profondità, sembra fatto su misura per i meccanismi offensivi del nuovo tecnico. E dopo un anno di adattamento, può finalmente essere pronto a decollare.

La Roma ha puntato forte su di lui, e ora l’era Gasperini può essere la miccia giusta per far esplodere tutto il suo potenziale. Non si tratta solo di numeri, ma di connessioni tecnico-tattiche, fiducia, responsabilità. Quelle che il Gasp ha sempre saputo distribuire con precisione chirurgica ai suoi attaccanti. Tocca a Dovbyk, ora, raccogliere il testimone.

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Mi chiamo Marta Visconti, sono una content creator da oltre 20 anni e una romanista da una vita. Scrivere, raccontare, condividere emozioni è sempre stato il mio modo di vivere il calcio e la Roma in particolare. Su SoloLaRoma.it porto la mia esperienza nel mondo dei contenuti digitali al servizio della mia più grande passione. Dal primo post allo stadio, ogni parola che scrivo ha dentro un pezzo del mio cuore giallorosso. Perché la Roma non è solo una squadra: è casa. E raccontarla, per me, non è un lavoro. È un onore.
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