Artem Dovbyk con la maglia della Roma

Dovbyk salva Ranieri, ma il punto conta più per il morale: l’analisi di Bologna-Roma 2-2

Il rigore trasformato dal centravanti ucraino (che ha eguagliato le reti di Dzeko alla prima stagione in Italia) permette ai giallorossi di portare a casa un meritato pareggio, ma ci sono ancora diversi aspetti da migliorare nelle due fasi

Riccardo Siciliano
9 min di lettura

La strada verso l’Europa è ancora lunga, ma il match del Dall’Ara ci ha restituito una Roma che sa stare in campo, sa difendere e attaccare. Il rigore siglato da Artem Dovbyk al 98′ ha permesso alla squadra di Claudio Ranieri di evitare la nona sconfitta in campionato e di guadagnare un buon punto per rimanere nella parte sinistra della classifica. Per oltre un’ora i giallorossi hanno dato l’impressione di poter portare a casa l’intera posta, nonostante un Bologna aggressivo ma inefficace sotto porta.

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Al contrario, la Roma ha creato diversi pericoli quando si è affacciata in area avversaria e la rete di Alexis Saelemaekers, nata anche da un errore di Skorupski, sembrava aver messo il match in discesa per gli uomini di Ranieri. La svolta negativa è arrivata in maniera improvvisa. Un blackout ha permesso al Bologna di ribaltare il risultato con un doppio colpo in meno di cinque minuti. L’occasione per il tris sprecata da Orsolini ha evitato un tracollo più pesante per i giallorossi. Quando la sconfitta sembrava ormai inevitabile, l’intervento di mano di Lucumí ha portato al rigore decisivo. Dovbyk, glaciale dal dischetto, ha salvato la Roma, ma il punto guadagnato conta più per il morale che per la classifica.

L’analisi del primo tempo

Ranieri ripropone lo stesso undici titolare visto nel derby vinto contro la Lazio, con capitan Pellegrini sulla linea dei centrocampisti, e anche il copione della gara è simile allo scorso weekend. Come previsto nell’analisi pre-partita, il Bologna parte con la sua classica aggressività: pressione altissima e possesso fin da subito a favore della squadra di Italiano. La Roma prova a colpire con verticalizzazione rapide appoggiandosi su Dovbyk, rischiando però nelle uscite sul pressing forsennato degli avversari.

Il Bologna prova a sfruttare le corsie laterali, con un Dominguez in grande spolvero sulla sinistra, ma per l’intero primo tempo hanno prevalso le difese sugli attacchi, se non per i varchi che la Roma apre con il pallone a scavalcare il centrocampo. Sugli sviluppi di calcio d’angolo, Paredes calcia con forza dal limite, trovano la risposta di Skorupski, bravo anche a bloccare subito dopo la deviazione di testa di Dovbyk sul tap-in di Dybala.

Al 35′ arriva l’occasione più ghiotta: Saelemaekers sfrutta l’errore di Lucumi in impostazione, Dovbyk manda in porta Dybala, che però da ottima posizione col destro manda alto sopra la traversa. Nonostante un minor possesso palla (52-48), la Roma chiude il primo tempo con più “grandi occasioni create” (2 a 1) e con più tiri (5 a 4).

L’analisi del secondo tempo

Lo spartito della gara non cambia nella ripresa, con Ranieri che chiede ai suoi giocatori di muovere più velocemente il pallone. Al 58′ viene accontentato con il gol del vantaggio: l’azione parte da Svilar (come nel derby), lancio di Angelino respinto una prima volta, tacco illuminante di Paredes per Dybala, scarico per Pellegrini, apertura bellissima per Koné libero di sfondare sulla trequarti, passaggio sulla sinistra per Saelemaekers, che sterza verso l’interno e con un mancino a giro beffa Skorupski.

La gara sembra ben indirizzata, ma in pochi secondi cambia tutto. La Roma si fa trovare sbilanciata sul tentativo di tiro di Dovbyk respinto da Beukema, con Saelemaekers che perde il contrasto con Dominguez, bravo poi a superare Paredes e dare il via a una ripartenza 4 contro 3, terminata con il pareggio di Dallinga, lasciato libero in area da Mancini. Subito dopo l’esterno belga perde un altro brutto pallone e Hummels è costretto a intervenire mandando la palla in angolo. Sugli sviluppi del corner, Koné colpisce di braccio sul colpo di spalla di Holm. Abisso indica il dischetto del rigore, trasformato da Ferguson.

La Roma va in difficoltà e la squadra di Italiano prova ad approfittarne con nuove ripartenze di assalto: nel giro di pochi minuti ci provano prima Orsolini e poi Odgaard, ma in entrambi i casi è attento Svilar. I cambi di Ranieri non sembrano avere effetto, ma allo scadere dei quattro di recupero Lucumi tocca con la mano sul tacco di Ndicka. Abisso comanda il penalty dopo la revisione al Var. Dal dischetto si presenta Dovbyk, che spiazza Skorupski con l’ultimo pallone della gara. I giallorossi portano a casa un buon punto, ma sono 13 le trasferte consecutive senza vittoria.

I problemi in contropiede e in fase di costruzione

Il match del Dall’Ara ha messo in luce, ancora una volta, i problemi della Roma in fase di ripartenza avversaria. Quello di Dallinga è il settimo gol preso in campionato dai giallorossi in contropiede, nessuno ha fatto peggio nei top cinque campionati europei. La partita sottolinea la necessità di migliorare nelle marcature preventive e nell’attenzione tattica, elementi fondamentali per evitare di lasciare scoperta la propria metà campo quando si spinge in avanti.

In fase di possesso palla, invece, la Roma si distende bene quando trova l’appoggio su Dovbyk, mentre in fase di costruzione del basso non è veloce nel sviluppare il gioco. Hummels, che va dentro al campo a formare il rombo con Svilar, Mancini e Ndicka, viene preso da Dallinga, con Freuler e Ferguson che giocano in anticipo su Koné e Paredes. Il regista argentino fatica a trovare spazi, mentre quando la riconquista del pallone è bassa, i quinti di centrocampo ripartono a 70/80 metri dalla porta avversaria, generando un baricentro talmente basso che per la Roma è spesso impossibile da risalire.

La partita di Dovbyk

Più di tutto, in questa seconda parte di stagione i giallorossi dovranno imparare a innescare Dovbyk, soprattutto in profondità. Il centravanti ucraino, infatti, escluso il rigore, ha calciato solamente due volte verso la porta di Skorupski. Come si può notare dalla sua heatmap, il centravanti ucraino agisce prevalentemente in mezzo al campo per creare spazi con le sue sponde, ma Ranieri dovrà trovare il modo di sfruttare le qualità in area di rigore.

Nonostante i pochi tocchi in area avversaria, il lavoro di Dovbyk è stato fondamentale. L’ex Girona ha completato l’86% dei passaggi tentati (24/28), creando una grande opportunità per Dybala nel primo tempo. Con calma olimpica, ha spiazzato Skorupski dal dischetto per il 2-2 finale, raggiungendo quota 10 gol tra tutte le competizioni e eguagliando lo score messo a segno nella prima stagione da Edin Dzeko. Nonostante tutte le difficoltà del caso, Artem c’è.

La voglia di non arrendersi

Alla fine, è un punto guadagnato della Roma a Bologna. Un 2-2 all’ultimo secondo che evita una sconfitta dolorosissima e può essere interpretato come il fatto che i giallorossi siano diventati una squadra che, anche nei momenti di difficoltà, non si disunisce più. La Roma esce dal trittico di partite con Milan, Lazio e Bologna imbattuta e con 5 punti, ma ancora lontana dalle ambizioni europee.

I giallorossi stanno dimostrando una certa continuità, che era mancata nella prima parte di stagione, e sembrano aver risolto il problema della fascia destra. Saelemaekers ha trovato il quarto gol del suo campionato, eguagliando il suo record di reti personali in una stagione, e il lavoro svolto in fase difensiva è stato fondamentale per contenere le avanzate di Dominguez.

Rispetto alla partita del girone d’andata, l’ultima della gestione Ivan Juric, la Roma è cambiata molto. Ranieri sarà sicuramente soddisfatto della reazione finale della squadra e dell’atteggiamento avuto fino al gol dell’1-0, ma c’è ancora molto da lavorare. Adesso, i giallorossi sono attesi dalle sfide contro Genoa in casa e Udinese in trasferta, che potrebbero allungare a sette la striscia di risultati utili consecutivi.

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Nato a Roma il 22 gennaio del 2001, amante del calcio e dello sport a 360°. Laureato in Comunicazione, tecnologie e culture digitali, adesso costruisco il mio futuro sulle mie due grandi passioni.
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