Paulo Dybala non ha voluto lasciare sola la squadra in una delle partite più delicate della stagione. Per questo ha interrotto le terapie, messo lo zaino in spalla ed è salito sull’aereo per Bergamo insieme ai compagni, con un solo obiettivo: esserci, in ogni modo possibile. La Roma si gioca una fetta importante del sogno Champions, e la Joya, pur non potendo contribuire con il suo talento, ha scelto di essere presente con testa e cuore.
Mental coach da bordocampo
Come riportato dal Corriere dello Sport, già ieri, durante la rifinitura a Trigoria, si era fatto notare a bordocampo, attento e partecipe. Ha osservato i movimenti dei compagni, ha suggerito correzioni su alcune situazioni offensive, si è confrontato con Claudio Ranieri sulla condizione fisica e mentale del gruppo. Poi, al termine dell’allenamento, è partito con la squadra verso Bergamo, dove stamattina ha ricominciato a indossare i panni del motivatore.
“Giocate senza paura, avete dimostrato di essere forti. Credo in voi, potete farcela“, il messaggio lanciato nel ritiro di Bergamo, parole semplici ma pesanti, che hanno il sapore dell’appartenenza. Un discorso sentito, che ha toccato i compagni più giovani ma anche quelli più esperti.
Consigli per tutti: da Soulé a Pisilli
Non sono mancati, poi, i suggerimenti individuali. A Matías Soulé, ad esempio, Dybala ha dedicato tempo per discutere su come affrontare il doppio ruolo tra fase offensiva e ripiegamenti difensivi. A Shomurodov ha offerto dritte pratiche per integrarsi meglio con Dovbyk e sfruttare i suoi spazi. Poi si è avvicinato a Pisilli, chiamato a dare il massimo se toccherà a lui partire titolare o entrare a gara in corso. E a ognuno ha riservato un incoraggiamento, un consiglio, un gesto.
Perché Dybala la Champions la sogna tanto quanto loro. E anche se non può spingere il pallone in rete, oggi a Bergamo è lì per provare a spingere la Roma fino a quel traguardo.