Se da giorni si parla di finale di stagione decisivo per la Roma, per centrare quel benedetto obiettivo Champions inseguito per anni, l’operazione di Dybala non era certo la notizia con la quale andare a riposo in questa pausa per le Nazionali, visti i tanti scontri al vertice che attendono la squadra. L’ambiente giallorosso si è stretto attorno alla Joya, tanto per far sentire a lui la propria vicinanza quanto per compattare ancor di più un gruppo che dovrà sopperire ad un’assenza pesantissima per il resto del campionato.
All’argentino non resta che prendere la cosa con filosofia, restare vicino alla squadra e programmare il lungo iter di cure post intervento al tendine semitendinoso della coscia sinistra, per tornare in campo il prima possibile: finirà sotto ai ferri all’inizio della prossima settimana, per non perdere ulteriore tempo e poter iniziare subito il periodo di convalescenza, ma al momento è giallo sul dove tale operazione avrà luogo: ne parlano La Gazzetta dello Sport e Il Messaggero, che segnalano 4 opzioni tra cui scegliere per la sede.
Dybala spinge per Barcellona, dove opera il dottor Cugat che sembrerebbe essere la soluzione che più lo aggrada, mentre i Friedkin avrebbero consigliato la Klinik Kuta di St. Moritz, in Svizzera, dal professor Alhbaumer. In corsa però anche altre due possibilità , che portano alla Fortius Clinic di Londra, dal dottor Andy Williams e a Monaco dall’ortopedico Hans-Wilhelm Muller-Wohlfarth. Ovvio che le riserve verranno sciolte in questo weekend, per permettere alla Joya si sottoporsi il prima possibile all’operazione.
L’arrivo di Petrucci e la forza della squadra
Sulla scelta della sede dell’intervento potrebbe incidere anche l’opinione di Bernardino Petrucci, nuovo coordinatore del settore sanitario e medico sociale della Roma che ha già lavorato con Ranieri a Valencia, Chelsea e Monaco. Un passato in Italia con Lazio, Parma e Udinese, un professionista che potrà dare una grossa mano in situazioni come quella di Dybala. E poi? E poi c’è la forza della squadra, perché mai come adesso i giallorossi sono chiamati a salire in cattedra, a fare sentire all’argentino la propria vicinanza, come sottolineato da Angelino, e a non fare sentire in campo la mancanza della Joya.