Roma totalmente concentrata sulla scelta del prossimo allenatore, il terzo stagionale, che avrà il compito di incerottare un ambiente spaccato in mille pezzi e condurlo attraverso una stagione partita in maniera disastrosa. Chi meglio di Claudio Ranieri dunque per un compito del genere, lui che già una volta ha risposto presente quando il club giallorosso ha chiamato per risolvere le proprie continue difficoltà. Forse il solo ritorno di De Rossi sarebbe stata una scelta ancor più logica e sensata, ma che i Friedkin non hanno mai voluto prendere in considerazione.
L’ex capitano giallorosso però ha modo di consolarsi, e non solo per il contratto da quasi 3 milioni valido per altri due anni e mezzo. A Coverciano ieri si è tenuta la cerimonia che ha sancito l’ingresso di De Rossi nella Hall of Fame del calcio italiano, un riconoscimento più che giustificato da una carriera fantastica, al servizio di una sola maglia, quella della Roma, mai “tradita” per lidi più prestigiosi, e impreziosita dal Mondiale vinto nel 2006 con l’Italia.
DDR ha affidato ad Instagram un pensiero per questo premio assegnatoli: “Per me è un onore essere entrato a far parte della Hall of Fame del calcio italiano. Ringrazio la FIGC, la Fondazione Museo del Calcio e la giuria dei giornalisti sportivi per avermi inserito tra i calciatori che hanno scritto la storia del nostro calcio. Leggere i nomi di chi mi ha preceduto mi lascia incredulo ed infinitamente orgoglioso. Grazie”.
Perrotta celebrato nella “sua” Ashton-under-Lyne
Ex Roma protagonisti non solo con De Rossi nelle ultime ore, perché anche un altro volto noto e amato dalla tifoseria giallorossa ha avuto di che sorridere. Simone Perrotta è stato celebrato nella “sua” Ashton-under-Lyne, cittadina inglese che ha visto nascere e crescere il centrocampista fino all’età di 5 anni, con una statua a lui dedicata. Anche lui ha affidato ad Instagram il proprio pensiero a riguardo: “Mi somiglia? Grazie Ashton, non ho parole per descrivere l’emozione di oggi”.