Un test estivo contro una squadra di Serie D va giustamente preso con il giusto grado di serietà ed entusiasmo, ma nuove indicazioni importanti sono arrivate dal test di Trigoria contro l’UniPomezia, teatro dell’esordio non ufficiale dei due primi nuovi acquisti della Roma. Prima sgambata ed anche un gol per El Aynaoui, ma la scena se l’è presa sicuramente Evan Ferguson, che ha decisamente voluto lanciare un segnale a tutto l’ambiente su quali siano le sue caratteristiche e cosa può portare al progetto di quest’anno.
Poker per lui nel 9-0 rifilato agli avversari, e le modalità con cui è andato in rete sono state le più disparate, dimostrando subito di essere ben più di un semplice centravanti boa. Una pedina che nella mani di Gasperini può sicuramente brillare, per un allenatore che, in tanti anni all’Atalanta, è riuscito a far decollare moltissimi attaccanti, che fossero più fisicati alla Zapata o più agili e dribblomani come Lookman o Muriel. In attesa di test con rivali più allenanti, Ferguson si mette in mostra, un messaggio che sicuramente avrà recepito Artem Dovbyk, colui con il quale si giocherà il posto.
Naufragio o consacrazione?
Sì perché, almeno inizialmente, risulta difficile pensare che un Gasperini ancorato ad un 3-4-2-1 con il quale ha ottenuto risultati importanti stravolga tutto per schierare la doppia punta, una soluzione comunque interessante e che più di qualcuno vorrebbe vedere. Partono come alternative, e seppur i match estivi lascino il tempo che trovano, da un lato c’è un Ferguson subito on fire e dall’altro un Dovbyk fermo ai box. L’ucraino è ancora alle prese con il dolore al flessore accusato qualche giorno fa e continua il suo lavoro differenziato, nella speranza di perdere meno allenamenti possibili di un importantissimo ritiro.
C’è in effetti curiosità nel vedere come Artem reagirà ad una concorrenza che, quest’anno, si prospetta di livello decisamente maggiore, posto che nella scorsa annata c’era solo un generosissimo Shomurodov che difficilmente aveva i mezzi per prendersi la titolarità, benché qualche volta sia successo. Per Dovbyk sarà la stagione del naufragio o della consacrazione, dopo un primo anno da giudizio sospeso, fatto di alcune cose buone ma anche di tante perplessità sul suo conto. A Gasperini, pronto intanto ad accogliere Wesley, il compito di farne un attaccante da Roma a tutti gli effetti.