La stagione della Roma sembrava ormai segnata dopo gli esoneri di De Rossi e Juric. Ma il calcio, come la vita, è imprevedibile. Con l’arrivo di Claudio Ranieri, i giallorossi hanno trovato una nuova anima, una nuova speranza. L’allenatore, con la sua esperienza ed intelligenza, ha risollevato il club dalla depressione, riportandolo clamorosamente in corsa per la Champions League.
In questa intervista esclusiva con Furio Zara, esperto di calcio ed autorevole giornalista sportivo, esploriamo la trasformazione della compagine giallorossa e il futuro che l’attende. Tra scelte societarie e la ricerca del nuovo allenatore, è il momento di capire cosa sta davvero accadendo nella Capitale.
Zara: “Con Ranieri dall’inizio, la Roma sarebbe prima”
“Ci sono stagioni che nascono male e sembrano segnate dal destino avverso“. Quella della Roma sembrava proprio una di quelle. Partita male, con l’esonero sorprendente di De Rossi, affondata poi dalla gestione fallimentare di Juric. Un’annata destinata all’anonimato, o peggio.
Furio Zara lo ammette senza giri di parole: “Non sembrava esserci via d’uscita. Poi però è tornato Claudio Ranieri, un signore del calcio. Un maestro vero, capace di leggere uomini e partite come pochi.” Con lui tutto è cambiato. Il club ha ritrovato solidità, fiducia, equilibrio e soprattutto i risultati.
I numeri parlano chiaro. “Da quando c’è lui, i giallorossi hanno una media di 2,17 punti a partita. Con questa proiezione, se Ranieri fosse stato in panchina sin dall’inizio, la Roma oggi sarebbe prima in classifica“, osserva Zara. Un dato impressionante che rende l’idea di quanto sia stato straordinario il lavoro apportato dal tecnico.
Ranieri e la rinascita, come ha trasformato la Roma
Cos’ha cambiato Claudio Ranieri? Tutto. Ha ridato compatezza ed equilibrio. Ha trasformato un gruppo disorientato in una squadra vera, duttile e capace di cambiare pelle a seconda dell’avversario. “E’ una squadra che sa essere concava e convessa, qualcuno lo chiama calcio all’antica, ma è solo calcio intelligente, senza tempo“.
Secondo Zara, la rinascita della Roma non è dovuta solo ad una questione tattica, ma è una rivoluzione soprattutto mentale. Ranieri ha ricostruito i singoli, uno per uno. “Penso a Shomurodov, Soulè, Angeliño: giocatori rigenerati dalla fiducia del mister. Oggi rendono secondo il vero valore“. Parole che sottolineano quanto la gestione dell’uomo, ancor prima di quella del calciatore, sia stata decisiva.
Corsa Champions, Zara: “Finale col fiato sospeso”
E adesso? Non è un caso che la Roma sia lì, aggrappata al sogno Champions. Le possibilità di vedere giocare i giocare i giallorossi nella massima competizione europea ora non sono più cosi remote. Se l’Atalanta ha praticamente blindato il terzo posto, il quarto è ancora tutto da decidere. Sarà una corsa serrata, Zara non ha dubbi: “Juve, Roma, Lazio e Bologna: quattro squadre per un solo posto. Sarà un finale di stagione da vivere col fiato sospeso.”
E tra queste, proprio i bianconeri sembrano avere il vantaggio del calendario. Ma non è tutto. “Dopo la sfida decisiva con la Lazio all’Olimpico, ha un calendario più agevole, con Udinese e Venezia“, ricorda il giornalista. Tuttavia, è la Roma la squadra ad avere maggiore entusiasmo. E questo fattore, a maggio, può valere oro. “La squadra ha dimostrato di saper vincere anche nei momenti difficili, con grande solidità mentale – puntualizza Zara – sognare la Champions, così, non è più un’utopia“.
Roma, il post-Ranieri: Zara vota Sarri ma occhio a Pioli
Chi sarà il prossimo allenatore della Roma? Tutti voglio scoprire chi sarà colui che dovrà raccogliere l’eredità di Sir Claudio. “Credo debba restare Ranieri”, dice Zara, quasi a sperare in una marcia indietro, pur sapendo che non accadrà. “La priorità è trovare un tecnico il cui pensiero calcistico ed approccio umano siano in linea con quanto già costruito. E visto che sarà proprio Ranieri ad indicare il successore – e probabilmente lo ha già fatto – è naturale aspettarsi una scelta nel segno della continuità“.
Tra i nomi in circolazione che si fanno, una rosa sicuramente vasta, c’è una suggestione che intriga particolarmente Furio. “L’idea di Sarri alla Roma mi affascina molto. Parliamo di un maestro di calcio. Ovunque è andato, ha lasciato il segno. Ha vinto l’ultimo scudetto alla Juventus, eppure è stato esonerato subito dopo. A Napoli ha alzato l’asticella, dando identità e competitività. E’ un allenatore che merita una piazza importante“.
Ma occhio anche a Stefano Pioli, soprattutto in quanto legato a Ranieri da lungo rapporto professionale e personale. “Stefano è pronto per tornare. Claudio lo sostituì al Parma nel 2007/08, nel dubutto in A di Pioli, proprio nella sua città. Nonostante il cambio, festeggiarono insieme: segno di grande rispetto reciproco. Tra l’altro, lo aveva allenato ai tempi del Piacenza“.
Zara: “Roma oggi è la sfida, Friedkin pronti a fare il salto”
Ma perchè oggi un allenatore dovrebbe accettare una piazza come la Roma? La panchina giallorossa da sempre è un banco di prova. Ti può consacrare o bruciare. Ma oggi, più che mai, è un’occasione vera. “Roma oggi è la sfida. Non solo per l’ambiente, ma anche perchè i Friedkin sembrano pronti a fare il salto di qualità“, dice Zara, ricordando come la proprietà, dopo tanti tentativi, abbia finalmente trovato una direzione chiara con Ranieri.
Eppure chiunque verrà dopo di lui, dovrà reggere un confronto scomodo. Chi prenderà questa panchina, avrà più da guadagnare o da perdere? “Molto dipenderà da come finirà la stagione. Se la squadra dovesse centrare la qualificazione alla Champions League, questo traguardo aumenterebbe ancora di più il valore del lavoro di Ranieri. Le possibilità che questo accada ci sono e sono concrete“.
Roma, da chi ripartire: Soulè, Dovbyk e Svilar sono il futuro
E da dove ripartire, in campo? Se c’è una certezza nel futuro della Roma, per Furio Zara è Matìas Soulè. L’argentino non è più solo una promessa, ma una presenza concreta e decisiva. “Giocatori come lui fanno la differenza e portano punti. E’ giovane e ha capito finalmente il contesto in cui gioca . Ora ha continuità di rendimento e personalità. Attorno a lui dev’essere costruita la Roma.” Soulè può essere il simbolo di un club che guarda avanti, con ambizione e lucidità strategica. Più di Dybala, che – pur rimanendo un talento di livello internazionale – sembra ormai avviato verso la fase calante della carriera.
Ci sono anche altre certezze. La sicurezza tra i pali: Mile Svilar ha convinto tutti. Silenzioso, costante, maturo oltre l’età. “Decisivo nelle ultime gara, ma soprattutto continuo. Ha una tenuta mentale da veterano. E’ raro vederlo in giornata negativa, e quando succede reagisce subito“, afferma Zara.
E in attacco? Il nome che divide è quello di Dovbyk. Criticato per qualche errore di troppo, ma anche determinante in diversi momenti chiave. Zara non esita neppure su di lui: “So di andare controcorrente, ma io lo terrei. Ha il fiuto del gol nel sangue. E’ un attaccante vero, può dare ancora molto“.
Dybala-Roma, è finita? Zara: “E’ l’ora delle decisioni forti”
C’è un momento, nelle stagioni dei grandi club, in cui bisogna guardare in faccia la realtà e decidere: vivere di ricordi o costruire il futuro. Per la Roma, quel momento ha un nome preciso: Paulo Dybala. Il talento non si discute. I colpi sono sempre lì, pronti ad infiammare l’Olimpico.
Ma basta questo per farne ancora il volto della squadra che verrà? Furio Zara è netto:” Credo che sia arrivatà l’ora delle decisioni forti. Anche su un campione come Dybala, bisogna avere il coraggio di scegliere. La mossa più saggia è considerlarlo un valore aggiunto, una ciliegina sulla torta, ma non più il punto di partenza“. La Roma è tornata a vivere. Ranieri ha rimesso ordine laddove regnava il caos. Ora però arriva il momento della verità. Un finale di stagione che può cambiare tutto: ambizioni, bilanci, volti. Una certezza, però, rimane: questa società, ora, ha di nuovo un’anima.
di Fabio Maffettone