Ci scherza su anche con i giornalisti Ranieri con riguardo alla questione nuovo allenatore, una telenovela ormai esasperante che ancora non si sa quando avrà una fine. Dopo la partita col Torino l’argomento diventerà ancora più pressante, e ciò che sappiamo è che il club la sua scelta l’ha già fatta; resta solo da comunicarla al pubblico. Klopp ha smentito le voci sul suo contro, tanti altri nomi sono stati via via depennati, e dunque al momento particolarmente caldo rimane il profilo di Gian Piero Gasperini, a mezza via tra Atalanta e nuova avventura.
A margine del torneo di tennis dell’Accademia dello Sport per Solidarietà a Bergamo, il tecnico è stato piuttosto criptico sul suo futuro: “Bisognerà confrontarci sugli obiettivi, sulla mentalità che sicuramente condividiamo e sui problemi emersi quest’anno. Serve un confronto per decidere il futuro. Io un contratto ce l’ho, non è questo il momento di parlarne. Domenica giochiamo, magari dopo la partita ne parliamo con la famiglia Percassi e la proprietà”. Si temporeggia insomma, ma il tempo per farlo si sta esaurendo.
“Legame con Bergamo indissolubile, poi però c’è il calcio”
In effetti l’Atalanta lo ha messo sul piatto il rinnovo di contratto che vada oltre quel 2026, sia per ribadire a tutti quanto il lavoro fatto fin qui soddisfi e ci sia voglia di proseguire, sia per portare Gasperini allo scoperto, rivelando quali siano le sue reali intenzioni per il futuro. Per ora il tecnico non si espone, prende tempo, lascia intendere che cose importanti di cui parlare ci siano, che l’addio non sia un’opzione così improbabile, una scena in effetti già vista anche altri anni e che alla fine si era sempre risolta con la permanenza.
Anche parlando della città che ormai da 9 anni lo tiene sul palmo della mano, l’allenatore della Dea un messaggio neanche troppo nascosto lo ha lasciato: “È stata una stagione straordinaria, merito dei giocatori, in Europa come in campionato. È la prima volta che non siamo arrivati a giocarci qualcosa fino all’ultimo. Il legame con Bergamo è qualcosa di eterno e indissolubile, poi però c’è il calcio“. Tutto può succedere dunque, e la Roma osserva in pole position tale situazione.