Serviva una scelta forte per andare a sostituire Ranieri, un uomo che ha risollevato la Roma dalle ceneri, e non si può certo dire che il club non l’abbia fatta. Come carattere non sarà il più simpatico o amabile sulla piazza, ma non si può certo dire che Gasperini non sia un allenatore di livello assoluto per ciò che ha mostrato in questi 9 anni di Atalanta. Come del resto non gli si può non riconoscere l’aver scelto con convinzione i giallorossi, potendo virare all’ultimo momento su quella Juventus nella quale era iniziato tutto.
E invece niente colpo di scena finale, perché continuano ad arrivare segnali pro Roma, come quello lanciato poco fa da Fabrizio Romano: come riportato dal noto uomo mercato, accordo raggiunto tra Gasperini e club, anzitutto per una parte economica che, causa Fair Play Finanziario, poteva costituire un problema. Tre anni di contratto per l’ex allenatore della Dea, che decide dunque di lasciare il suo porto sicuro per lanciarsi in una nuova avventura ricca di ostacoli e peripezie, ma sicuramente stimolante per un allenatore che ha ampiamente dimostrato di avere le spalle larghe per far bene anche nella capitale.
Cosa serve sul mercato?
Scegliere un allenatore valido dal punto di vista tecnico era la prima mossa doverosa da parte della Roma, con il popolo giallorosso che infatti, anche in queste ore sui social, sta mediamente ammettendo la propria antipatica verso il personaggio ma anche fiducia nel Gasperini allenatore. Se l’ex Atalanta è arrivato a dire sì, respingendo anche l’assalto della Juventus, le garanzie devono essere arrivate non solo sul contratto, ma anche su una rosa a cui va messa mano.
Ma cosa serve sul mercato? Priorità sicura agli esterni, un ruolo molto caro a Gian Piero nel quale vuole giocatori di valore. Ad oggi Angelino è l’unico adatto, visto che Saelemaekers difficilmente rimarrà nella capitale e gli altri sono derubricati a riserve. Con gli addii di Hummels e Nelsson poi, c’è una difesa alla quale servono necessariamente rinforzi, oltre ad un centrocampista in più in un reparto però che al momento è fornito. Occhio infine all’attacco, perché Dovbyk e Shomurodov non sembrano essere congeniali al suo gioco.