Dopo giorni di tensione legati all’inserimento della Juventus nella corsa per Gian Piero Gasperini, il tecnico bergamasco sembra ormai aver scelto ufficialmente la Roma. Secondo quanto riportato da Angelo Mangiante, nelle prossime ore è atteso il saluto ufficiale del tecnico all’Atalanta, segnando così la fine di un’era a Bergamo e l’inizio di una nuova sfida nella Capitale.
L’ex allenatore dell’Atalanta firmerà un contratto con scadenza giugno 2028, con bonus importanti legati alla qualificazione in Champions League e all’eventuale vittoria dello Scudetto. Un accordo ambizioso, che riflette la volontà della società giallorossa di puntare su un profilo forte.
Le reazioni all’imminente arrivo di Gasperini restano un’incognita: la tifoseria è spaccata e l’ambiente osserva con attenzione, consapevole che l’impatto del tecnico potrebbe essere dirompente. Una cosa, però, è certa: a Trigoria qualcosa cambierà.
Dal modo di allenare alla gestione del gruppo, passando per un sistema di gioco completamente diverso rispetto al recente passato, Gasperini porterà un’impronta netta e non negoziabile. La Roma dovrà ripartire dai giocatori, ma anche da un nuovo atteggiamento mentale, più aggressivo, verticale, tatticamente esigente.
Nuova Roma, nuovi leader: chi saranno i “must have” di Gasperini?
Inizia a delinearsi il nuovo progetto tecnico della Roma. Il tecnico ha già in mente una prima lista di giocatori da cui ripartire e di altri che, con ogni probabilità, saranno messi alla porta. Secondo quanto riportato da Sky Sport, tra i nomi che rientrano pienamente nei piani del nuovo allenatore ci sono Gianluca Mancini e Evan Ndicka, considerati punti fermi della futura difesa giallorossa.
A centrocampo, le conferme portano i nomi di Manu Koné e Angelino, entrambi considerati essenziali per interpretare al meglio il sistema di gioco ad alta intensità di Gasperini. Ma la vera sorpresa è Niccolò Pisilli, giovane talento sul quale il tecnico sembra intenzionato a puntare. Non una novità, del resto, per chi ha visto Gasperini cercare di valorizzare i giovani nel corso della sua carriera.
In attacco, si fa largo un nome su tutti: Matías Soulé. L’argentino, reduce da un’ottima stagione, sarebbe visto come il perfetto interprete per il ruolo di titolare, al posto di Paulo Dybala. Un’indiscrezione che fa rumore, ma che – come riporta Il Corriere dello Sport – non esclude il coinvolgimento di Dybala nel progetto: Gasperini vorrebbe valorizzare il suo talento, ma solo se sarà in grado di adattarsi a un nuovo assetto tattico e a un’intensità superiore.
Un nome chiave del futuro giallorosso sembrerebbe essere senza dubbio quello di Bryan Cristante. Il centrocampista, che ha già lavorato con Gasperini ai tempi dell’Atalanta, potrebbe ritrovare una centralità tecnica e tattica nel nuovo sistema di gioco.
Il nodo Svilar: rinnovo in stallo e sirene europee
Di centrale importanza è il caso di Mile Svilar. Autore di una stagione straordinaria, il portiere classe 1999 ha attirato su di sé le attenzioni di grandi club europei. Tuttavia, la Roma non ha ancora rinnovato il contratto, suscitando tensioni e preoccupazioni.
Secondo quanto riportato da Forzaroma.info, le trattative sarebbero attualmente in stand-by, una situazione pericolosa che potrebbe favorire l’inserimento di club come Bayern o Chelsea, che potrebbero facilmente soddisfare richieste economiche e ambizioni del giocatore.
Chi è fuori dal progetto Gasperini?
Non tutti rientrano nei piani del nuovo tecnico: tra i primi nomi in uscita spicca quello di Artem Dovbyk, destinato quasi certamente a lasciare Trigoria. L’attaccante ucraino, per determinate caratteristiche, non sembra adatto al calcio ad alta intensità che l’allenatore ex Atalanta intende imporre alla sua nuova Roma.
Non è un mistero: Gian Piero Gasperini gioca uomo su uomo, con un pressing alto e un’intensità costante. Uno stile riconoscibile, spietato, che esige da ogni calciatore concentrazione massima e una condizione atletica impeccabile. Abituata negli ultimi anni a un approccio più reattivo, spesso difensivo, la squadra giallorossa dovrà affrontare una vera e propria trasformazione culturale e tattica.
In questo nuovo scenario, a fare la differenza saranno proprio loro: i giocatori in grado di adattarsi alla nuova filosofia di gioco. Chi non reggerà l’urto — sia fisicamente che mentalmente — rischia di essere tagliato fuori.