“Rimarrò se il prossimo allenatore mi farà sentire importante”. Queste le parole di Artem Dovbyk qualche giorno fa, che indubbiamente non dissipano i dubbi sul suo futuro. Ora il nuovo tecnico è veramente ad un passo, visto che Gasperini ha scelto la Roma nonostante una Juventus inseritasi di prepotenza, dopo lo smacco di un Conte deciso a rimanere in sella al Napoli. Gli scenari possibili per l’ucraino sono molteplici, ed è ad oggi difficile sbilanciarsi su ciò che accadrà.
Lo stesso ex Girona ha ammesso che, seppur ritenga il bilancio della sua stagione positivo, poteva dare di più, e spera che il secondo anno in Italia possa mostrare l’esperienza accumulata in questo. Da capire però se avrà quest’opportunità: con Gasperini cambierà qualcosa a livello di rosa, se non altro per una filosofia di gioco diversa rispetto a quella di Ranieri, e né Dovbyk né Shomurodov sembrano essere attaccanti che gli fanno brillare particolarmente gli occhi.
Da aggiungere c’è anche un Tammy Abraham si ritorno dal prestito al Milan, che non disferà neanche le valige e dovrà necessariamente trovarsi una nuova sistemazione, non rientrando nei piani del club a prescindere da Gasperini. Ranieri sembrava piuttosto propenso a concedere all’ucraino una nuova chance nella seconda stagione, ma con l’arrivo dell’ormai ex tecnico della Dea tutto torna in discussione. Non sono però ignorabili alcuni dettagli fondamentali per quanto riguarda l’eventuale partenza di Dovbyk.
36 milioni solo un’anno fa
Partiamo col dire che ad oggi, al netto di un utopistico ritorno al Girona che non è mai andato oltre la semplice voce di corridoio, non c’è un vero acquirente per il classe ’97, piuttosto importante in fase di mercato, e soprattutto che questo sia disposto a pagare bene. Solo un anno fa la Roma ha speso 36 milioni tra parte fissa e bonus per l’ex Pichichi de LaLiga, una cifra non replicabile dopo una stagione da 6- come quella offerta. Una minusvalenza dopo un investimento così importante sarebbe difficile da sopportare per un club già alle prese con le limitazioni della UEFA data dal settlement agreement, e vedremo se ciò prevarrà o se Gasperini imporrà altre scelte.