Un ultimo ballo a Torino, prima di chiudere il sipario. Questo attende la Roma la domenica, in cerca di una vittoria che, se in contemporanea con il pareggio della Juventus a Venezia, potrebbe regalare il sogno Champions League inseguito per tutto questo 2025. Poi sarà tempo di grossi cambiamenti, in panchina come nella rosa. Qualcuno come Dovbyk valuta il suo futuro, qualcun altro come Hummels ha già deciso di appendere gli scarpini al chiodo, salutando però i giallorossi come si deve.
Sul proprio profilo Instagram, il tedesco ha annunciato l’imminente uscita di un documentario chiamato “Hummels-La finale”, in collaborazione con l’attore suo connazionale Tommi Schmitt. Argomento centrale di tale prodotto è l’ultima stagione del difensore con la Roma, sia per quanto riguarda il calcio giocato che la sua vita nella capitale. All’interno anche prestigiose testimonianze di figure come Jurgen Klopp, che lanciò un giovanissimo Hummels nel Borussia Dortmund, e Joachim Low, ct di quella Germania che alzò la Coppa del Mondo in Brasile nel 2014.
Un estratto in particolare fa scalpore, riguardante il difficile inizio di stagione: “Mio figlio mi aveva detto di giocare un altro anno, se mi avesse detto di smettere lo avrei fatto. Juric? Se non fosse stato esonerato probabilmente sarei andato via la settimana successiva. Preferisco giocare male che non giocare affatto. Essere ridotto all’insignificanza di Juric è stato davvero brutto, questo mi ha buttato giù. Me ne sarei dovuto andare, altrimenti sarei esploso”. Un qualcosa facilmente intuibile in effetti, e nessuno in rosa sembra avere un buon ricordo del tecnico croato.
“L’unico club per cui non smetterei è il Dortmund”
Ora per Hummels si apriranno le porte di un futuro senza calcio giocato, anche se una finestrella per qualcuno la lascia aperta: “Per continuare a giocare avrei bisogno di qualcosa che mi appassioni così tanto da essere disposto a fare di nuovo questi sacrifici, per non vedere così spesso mio figlio. L’unico club per cui non smetterei è il Borussia Dortmund, almeno nella mia sfera emotiva, ma non credo che succederà. Se dovessero chiamarmi inizierei a pensarci. Concludere la mia carriera da giocatore del Dortmund sarebbe un altro pensiero che mi frulla nella testa, e posso dirti onestamente che ho già cercato di parlarne la settimana scorsa. Ma non credo che accadrà”.