Partiva con una specie di bonus Juric appena arrivato a Roma, posto che la situazione che gli si presentava davanti era decisamente complicata, con una tifoseria in rivolta contro i Friedkin e i giocatori desiderosi che De Rossi rimanesse al timone. Si è però decisamente esaurito il credito a sua disposizione, con il tecnico croato che sembra ormai in balia degli eventi, tanto in campo quanto nelle dichiarazioni post gara. A lasciare tutti stupiti nella sfida contro l’Union SG è stata l’ennesima esclusione di Hummels, in panchina per tutti i 90′.
La sua presenza dal 1′ sembrava scontata, e invece, anche con N’Dicka ed Hermoso ai box, Juric ha scelto Cristante in mezzo alla difesa. Scelta puramente tecnica ha spiegato, e sarebbe interessante capire come un giocatore che non sta offrendo buone prestazioni da settimane, fischiato dai tifosi e fuori ruolo, sia più adatto di un campione del mondo, eletto miglior difensore dell’ultima Champions League quasi vinta con il Borussia Dortmund, e che fa quel mestiere da anni. Gli stessi compagni di squadra sono rimasti sconvolti alla lettura delle formazioni, e dietro potrebbe esserci di più.
Dalle battute social a media e tifosi
La semplice scelta tecnica non può giustificare i soli 23′ giocati da Hummels fin qui, senza infortuni o squalifiche, con Juric e società probabilmente indispettiti da altro. A cominciare dalle battute social che il tedesco ha cominciato a fare da un mesetto a questa parte, postando foto in allenamento o in giro per la città ironizzando su un esordio che tardava ad arrivare.
Non è altresì stato apprezzato il commento fatto in un incontro con i media partner pochi giorni dopo, in cui dichiarava esplicitamente che avrebbe fatto il suo debutto contro la Dinamo Kiev, ritenuta probabilmente una supposizione arrogante del giocatore. Aggiungiamoci il rapporto con i tifosi, che a Trastevere, proprio dopo la gara con la Dinamo, gli avevano strappato tra una foto e l’altra un “Non so perché non gioco”. Se le reali motivazioni dell’esclusione di Hummels fossero queste sarebbe l’ennesima riprova di come a Roma, in questo momento, ci si stia concentrando sui “non” problemi, creandone degli altri.