Basta buffonate. Con la giustificazione di un calcio moderno e maggiormente spettacolare si sta perdendo di vista il focus dello sport che amiamo. Una delle ultime novità? Secondo quanto riportato da The Times, l’IFAB, International Football Association Board, starebbe valutando l’abolizione del tap-in dopo un calcio di rigore sbagliato. Dunque se il portiere dovesse respingere il tiro, oppure il pallone dovesse colpire il palo o la traversa, il gioco ripartirebbe con un semplice rinvio dal fondo.
Ma a quale scopo? Tutto sembrerebbe girare intorno alla seguente motivazione: equilibrare il duello tra attaccante e portiere, ruolo molto caro alla Roma. Il confronto tra i due protagonisti infatti, seguendo la linea di tale ragionamento, favorirebbe maggiormente il rigorista che ha una seconda possibilità per gonfiare la rete, a scapito dell’estremo difensore. Insomma, si tratta di una proposta alquanto sconcertante e che, se portata fino in fondo, renderebbe ancor più pesante il calcio di rigore.
L’IFAB che si morde la coda
Questa pensata dell’IFAB sta lasciando diverse persone senza parole, soprattutto se si pensa a quanto introdotto negli ultimi tempi. Il portiere, infatti, durante l’esecuzione del calcio di rigore deve mantenere i piedi fermi sulla linea di porta. Anche questa regola, allo stesso modo, procura un ‘danno’ al portiere eppure è stata approvata, introdotta e accettata all’interno della comunità calcistica mondiale.
Adesso, però, ritorniamo indietro e ci accorgiamo che l’estremo difensore è in una situazione di svantaggio rispetto all’attaccante in un penalty? Sinceramente è una pretesa assurda che cancellerebbe il senso del tiro dagli undici metri e l’emozione, per il numero uno di turno, di diventare il supereroe di giornata. Voi sapete cosa significa parare un rigore e avere forza e prontezza per respingere anche il tap-in? L’adrenalina che genera un doppio salvataggio di questo tipo? Molti portieri, infatti, si sono distinti e sono entrati nella storia per parate di questo tipo come Michael Casanova, meglio conosciuto oggi come Bella Gianda sui social.
Non in molti lo conosceranno, ma la sua ‘tripla parata’ è diventata virale e ha fatto il giro del mondo in pochissimo tempo. Il suo è l’esempio perfetto per non commettere l’errore di promuovere una proposta che, a mio modo di vedere, è anticalcio.