Dopo la conclusione della sessione invernale di calciomercato, non è mancata qualche critica alle operazioni portate avanti dalla Roma. Dopo gli errori commessi in estate, con diversi giocatori che dopo pochi mesi sono stati ceduti, anche in questo gennaio, nonostante l’arrivo di nuovi tasselli per Ranieri, non sarebbero mancate le lacune, come il mancato arrivo di un vice Dovbyk, uno degli obiettivi che la società si era prefissata da tempo.
Pruzzo: “La Roma paga la conseguenze di un mercato sballato”
In tema di mercato, a scagliarsi su quanto fatto sia in estate sia nell’ultima sessione invernale è stato anche Roberto Puzzo. L’ex attaccante giallorosso, intervenuto ai microfoni di Radio Radio Mattino, si è così espresso riguardo l’operato della società: “Questo mercato della Roma è un proseguimento sballato di quello di giugno e la Roma ne sta pagando le conseguenze“. Il paragone con altre squadre del campionato italiano è poi presto fatto: “Il Milan ha preso tre giocatori di livello altissimo mentre la Roma con tre speranze. La stagione ha preso questo andazzo e rimediare è molto difficile”.
Ranieri: “Kolo Muani lo volevo anche io”
Nel corso della conferenza stampa odierna in vista del match tra Venezia e Roma, Ranieri ha preso le difese dei Friedkin, spiegando il motivo e l’impossibilità di andare alla ricerca di determinati giocatori, a partire dal Fair Play Finanziario: “I Friedkin hanno speso una barca di soldi. Posso condividere chi dice che li hanno spesi male, ma hanno speso un miliardo e adesso un altro miliardo lo metteranno per lo stadio. Il Fair Play Finanziario implica gli stipendi di tutta la Roma, hanno un tetto che più di quello non possono andare”.
Per sottolineare questa impotenza economica che ha bloccato il mercato della Roma, il tecnico giallorosso chiamato in causa Kolo Muani, passato poi alla Juventus e che sta avendo un impatto importante in Serie A: “Si cerca di fare di necessità virtù. Più di quello che hanno fatto non potevano fare. Roma non è stata costruita in una notte. Date tempo a questa proprietà. Anche noi volevamo Kolo Muani, sia io che il presidente, ma non si poteva fare. È più facile criticare che fare”.