La trasferta in Svezia è nuovamente indigesta per la Roma. A quasi tre anni di distanza dall’umiliante sconfitta per 6-1 contro il Bodo Glimt, la formazione giallorossa è caduta 0-1 in casa dell’Elfsborg, risultato che rischia di influire negativamente sull’umore della squadra – che sembrava essersi ripresa dopo alcune prestazioni positive – e di compromettere il percorso in Europa League.
Fatale per la squadra di Ivan Juric il fallo di mano di Baldanzi al tramonto del primo tempo, che ha portato al rigore realizzato da Baidoo. La sconfitta ha messo in evidenza i limiti della squadra, che finora non aveva ancora perso con il nuovo tecnico, ma sembra aver già mostrato segni di regressione rispetto alla scossa iniziale.
Seconde linee non all’altezza
Juric ha dato spazio a molti giocatori meno impiegati in campionato, sperando che potessero dimostrare il loro valore, ma le prestazioni hanno dimostrato il contrario. Shomurodov e Abdulhamid si sono rivelati insufficienti per il livello richiesto, Paredes è apparso troppo lento e compassato, mentre Soulé ha deluso ancora una volta.
Il risultato è una Roma lenta e prevedile, che non è riuscita a creare palle gol nonostante il lungo possesso palla. La svolta non è arrivata neanche con i cambi, che questa volta non hanno salvato Juric. Qualche segnale positivo è arrivato da Lorenzo Pellegrini: sono sue le due azioni più pericolose della ripresa, colpendo prima l’esterno della rete e poi la traversa.
I fischi dei tifosi
Al termine del match, i 600 tifosi romanisti presenti al settore ospiti della Boras Arena hanno manifestato il loro disappunto, intonando cori come “Tifiamo solo la maglia“. I giocatori sono andati a ringraziare i sostenitori salvo poi tornare subito indietro, tranne Pellegrini, che è rimasto qualche minuto in più per prendersi i fischi e i cori da parte dei tifosi delusi.