La sfida di stasera contro la Moldova sarà l’ultima di Luciano Spalletti come Commissario Tecnico dell’Italia. L’allenatore nativo di Certaldo avrà l’obbligo di lasciare l’incarico con una vittoria, prima di capire chi sarà a prendere il suo posto. Da stamattina continua a rimbalzare la voce di un ingaggio di Claudio Ranieri, con l’ex tecnico della Roma a confronto con i Friedkin per decidere il proprio futuro.
Proprio di questa possibilità ha parlato Spalletti in un’intervista rilasciata a Rai Sport: “Non so se Ranieri può essere il nome giusto, lui è un professionista che ha fatto vedere anche quest’anno quelle che sono le sue qualità. Io penso che la Federazione sappia scegliere la persona giusta, gli auguro tutto il bene possibile nel caso dovesse sostituirmi lui“
Riguardo invece quella che è stata la separazione dalla Nazionale: “Ho visto dubbioso Gravina, per cui ho dato grande stima. L’ho costretto a dirmelo. Rimarremo amici ma, dopo avermelo detto, cosa avrei dovuto fare? Avrei dovuto nasconderlo perché dovevamo dare loro la notizia? Non funziona così. Oggi sarò più perfetto di sempre nel fare la riunione della partita. I calciatori, sono certo, vorranno lasciarmi la possibilità di uscire con una vittoria. Non gli ho mai detto nulla di particolare che lo possa aver offeso”.
Chiunque dovesse essere a prendere il posto di Spalletti, la preoccupazione generale dopo la sconfitta con la Norvegia è la possibilità di una nuova esclusione dalla rassegna iridata. L’ormai ex CT ha così commentato: “Sono super convinto che l’Italia andrà ai Mondiali. Non ho dato le dimissioni, non le avrei date. Tu mi esoneri, io firmo la risoluzione perché i soldi non sono mai stati un problema nella mia carriera. La Nazionale è diversa da un club”.
Ranieri e quel riferimento ad una nazionale
In attesa di capire quale sarà la decisione di Ranieri, torna alla mente un’intervista rilasciata a Sky Sport nel maggio del 2024, quando Sir Claudio rilasciò queste dichiarazioni: “Il fato voleva che io chiudessi il cerchio con il Cagliari, se un domani ci dovesse essere una nazionale – non parlo dell’Italia altrimenti tutti.. c’é Spalletti che è una mano santa – ma se dovesse venire una nazionale che mi fa scattare un qualcosa potrei dire di si proprio per lasciare intatta questa porta. Credo nel destino degli uomini e soprattutto credo nel mio destino”.