Il procedimento giudiziario che da mesi scuote i piani alti della Juventus potrebbe presto imboccare una via extragiudiziale. Come riportato da StileJuventus.com, durante l’ultima udienza preliminare dell’inchiesta Prisma, gli ex dirigenti bianconeri hanno formalmente chiesto il patteggiamento, puntando a chiudere con pene sospese una vicenda che ha segnato profondamente l’immagine del club.
L’indagine, avviata inizialmente dalla procura di Torino e successivamente trasferita per competenza a Piazzale Clodio a Roma, si è concentrata su presunte plusvalenze fittizie e su manovre salariali irregolari messe in atto durante il periodo della pandemia. Secondo l’accusa, il sistema avrebbe alterato i bilanci della società , generando vantaggi contabili illeciti.
Le richieste e le posizioni
Tra i nomi al centro della richiesta di patteggiamento spiccano quelli dell’ex presidente Andrea Agnelli, dell’allora vicepresidente Pavel Nedved, e dell’ex direttore sportivo Fabio Paratici. Le pene richieste variano, a seconda delle responsabilità attribuite, dagli undici mesi fino a un anno e otto mesi di reclusione, tutte con sospensione condizionale.
I pubblici ministeri Lorenzo Del Giudice e Giorgio Orano, sotto il coordinamento del procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, hanno invece chiesto per Maurizio Arrivabene il non luogo a procedere, ritenendo insussistenti gli elementi per il rinvio a giudizio.
Le accuse complessive formulate a vario titolo comprendono aggiotaggio, ostacolo agli organi di vigilanza e false fatturazioni. I fatti contestati si concentrano soprattutto sul periodo 2019–2021, segnato dalle difficoltà economiche legate all’emergenza Covid e da una gestione che, secondo l’accusa, avrebbe violato i principi di trasparenza finanziaria.
La decisione attesa a settembre
Il procedimento coinvolge circa duecento parti civili, tra cui azionisti, Consob e diverse associazioni di consumatori. Il giudice per l’udienza preliminare, Anna Maria Gavoni, si esprimerà in merito alla validità delle richieste di patteggiamento il prossimo 22 settembre. In quella data si deciderà se il caso Prisma potrà chiudersi con un accordo tra le parti o se si andrà verso il processo ordinario.
Nel frattempo, la Juventus osserva da lontano, consapevole che le vicende giudiziarie del passato continuano a influenzare anche il presente sportivo. E in attesa della decisione finale, una parte rilevante della storia recente del club resta ancora sospesa.