Un connubio di fiducia, carica, dubbi e preoccupazioni si mixa dentro i cuori dei tifosi della Roma nell’avvicinamento alla partita contro l’Atalanta. La prestazione di Londra è stata un lampo di luce nel buio degli ultimi mesi, quasi inaspettata per come e dove è arrivata, ed ora cosa aspettarsi da match di lunedì sera? Difficile fare un pronostico, ma l’occasione è ghiotta per dare una scossa alla classifica e guardare poi al calendario con il sorriso, visi gli impegni più morbidi. Ranieri ripartirà dagli stessi uomini in difesa, in particolare da un Mancini leader dei giallorossi.
Della vecchia guardia è stato l’unico titolare contro il Tottenham, da capitano, e l’ex Atalanta ha offerto una prestazione ottima, sbagliando pochissimo e sfiorando anche il gol poco prima del pareggio di Hummels. Sarà certamente uno dei fari di questa Roma, e a ben vedere non è una novità, visto che Ranieri sta semplicemente confermando ciò che pensavano anche De Rossi e Mourinho. Addirittura Mancini è entrato a far parte della top 10 di giocatori più utilizzati dallo Special One, con 122 presenze.
Quest’anno sempre schierato dal 1′ in campionato e appena due gare saltate in Europa League, una per febbre, con i numeri che parlano di un giocatore che non ha mai sfigurato, anche nella difficoltà più totale. È secondo nei giallorossi per palloni intercettati (13) ed ha una media di 1.5 salvataggi a partita, oltre a subire pochi dribbling e a non aver mai commesso errori gravi da inizio stagione. La contestazione aveva colpito anche lui come il resto del gruppo, ma questa Roma non può fare a meno di Mancini.
Modulo e attitudine utili a Dovbyk
Cambiando totalmente fronte e andando verso l’attacco, missione di Ranieri sarà poi quella di sbloccare un Dovbyk spento, che fatica in questo momento a trovare la via del gol (uno nelle ultime 6) e non appare particolarmente legato con il resto della squadra. Modulo e nuova attitudine della Roma però potrebbero essere utili all’ucraino, un giocatore da servire adeguatamente in area. La fantasia dei tanti trequartisti e i cross di Angelino e Celik porteranno beneficio all’attaccante, che dovrà poi migliorare nella lucidità sotto porta.
Un 3-4-2-1 diverso dunque da quello di Juric, che non metteva Dovbyk nelle condizioni di rendere. Proprio con questo modulo Ranieri imbrigliò l’Atalanta, lo scorso 4 aprile, battendola per 2-1 quando era ancora alla guida del Cagliari, in quella che fu l’ultimo ko della Dea in quel campionato (6 vittorie e 1 pareggio fino alla fine dell’anno). L’obbiettivo è ripetersi, per rilanciare una Roma che dà segnali di vita.