Pausa per modo di dire, perché questa sosta per le Nazionali è stata più caotica che mai per la Roma, sotto tanti punti di vista. Dybala si è operato con successo e sarà il primo tifoso giallorosso per questo finale di stagione, Ranieri ha escluso Gasperini e non solo per l’allenatore del futuro, con Sarri e opzione estera ancora in piedi, e qualche profilo per il calciomercato estivo comincia a circolare, ma il campo reclama la scena: l’insidiosa trasferta di Lecce incombe, in un sabato sera che può regalare ai giallorossi altri punti preziosi per la lotta alla qualificazione alla prossima Champions League.
29 punti in 11 gare di campionato, uno score che nessuno in Europa nel 2025 è riuscito a tenere e che tiene aperte le speranze di un 4° posto che darebbe tutto un altro sapore ad un’annata decisamente tribolata, passata per i disastri della prima parte e proseguita con le eliminazioni, per mano di Milan e Athletic Club, in Coppa Italia ed Europa League. Contro il Lecce non si può sbagliare, visti i tanti scontri al vertice che attendono la Roma dopo il match del Via del Mare, ma la squadra di Giampaolo non è da sottovalutare: l’obiettivo è la terza salvezza consecutiva, e tra fasce e Krstovic le risorse per ottenerlo ci sono.
Andata a due facce, il 4-1 la prima gioia di Ranieri
La gara d’andata contro i salentini si inserisce nel periodo di transizione e trasformazione dei capitolini, e costituisce la prima gioia di Ranieri dal suo ritorno in panchina, dopo le sconfitte contro Napoli e Atalanta ed il pareggio di Europa League in casa del Tottenham. Di lì ad una settimana arriverà il ko di Como (15/12/2024), tutt’ora l’ultima sconfitta in campionato della Roma, e contro il Lecce si ebbero le prime conferme della nuova aria che Sir Claudio stava portando nell’ambiente giallorosso.
Sebbene il dato finale degli xG dica 2,38 a 0,83 (di cui 0,76 frutto del rigore di Krstovic), il match d’andata è a due facce, laddove il primo tempo, seppur giocato con buona intensità e trame di gioco, si conclude con un 1-1 che preoccupa, visto il momento che sta vivendo la Roma: al primo gol in maglia giallorossa di Saelemaekers, tornato titolare dopo 3 mesi e schierato nel tridente d’attacco leggero con El Shaarawy e Dybala, risponde Krstovic su rigore, causa intervento goffo di Abdulhamid su Coulibaly, ma la seconda frazione dimostra come Ranieri stesse cominciando ad incidere sulla testa dei suoi.
Mancini, Pisilli e Koné mettono la firma sul 4-1 finale, con un Lecce che metterà il muso nella metà campo giallorossa solo al 90′ con il palo di Berisha, e da lì partirà un cammino straordinario sotto la guida di Ranieri. Il 3-4-2-1 del tecnico testaccino era allora alle prime armi ed è stato perfezionato, con l’abbandono del falso nueve ed un Dybala che andrà ora sostituito adeguatamente visto l’infortunio, ma aspettiamoci anche novità da Giampaolo: all’Olimpico decise a sorpresa di schierarsi quasi a specchio, con un 3-5-2 che non diede però gli effetti sperati. Al Via del Mare pronto il suo solito 4-3-3.
Spinta dei terzini e difficoltĂ negli inserimenti: cosa deve fare la Roma?
Quello che la Roma dovrà affrontare è un Lecce sicuramente in difficoltà , vista la serie ancora attiva di 4 sconfitte consecutive e gli appena 3 punti di vantaggio sull’Empoli terz’ultimo, che nelle ultime uscite ha mostrato punti deboli e di forza. Ciò che sicuramente la banda di Ranieri dovrà trovare il modo di neutralizzare è il gioco sulle fasce, via principale con cui i giallorossi pugliesi cercando di creare occasioni da gol: l’obiettivo è allargare le maglie della difesa avversaria, per trovare la spinta dei terzini e i cross per Krstovic. Di solito è Gallo ad avere maggior propensione offensiva, ma contro il Milan anche Guilbert ha dimostrato di saperci fare.
Più di qualche punto positivo però per i capitolini c’è: come ad esempio il fatto che la squadra di Giampaolo ha realizzato solo 4 gol su palla inattiva (numeri inferiori a molte altre pretendenti alla salvezza), che 28 delle 48 reti subite sono arrivate nel secondo tempo, sintomo di un calo fisico e mentale, e che il Lecce sembra soffrire particolarmente gli inserimenti sia laterali che centrali. Tanto Miretti nel match col Genoa nell’ultimo turno quanto i vari Theo Hernandez, Leao, e Pulisic con il Milan hanno fatto malissimo alla retroguardia salentina in tal modo.
Ciò di cui la Roma si dovrà certamente dotare è la pazienza, visto che il pressing alto non sembra essere un marchio che Giampaolo vuole dare ai suoi: con palla alla difesa avversaria la squadra si posiziona con un blocco basso, un 4-4-2 ordinato che vede Pierotti e Tete Morente abbassarsi sulla linea del centrocampo, con Krstovic, affiancato da Helgason, ad impedire facili giocate ai centrocampisti. Ci vorrà un giro palla rapido e qualitativo, per poi cercare le imbucate sui trequartisti che tanto male stanno facendo ai Lupi.
Lecce peggior attacco, ma c’è Krstovic: nessuno come lui in Serie A per tiri
Se il club di Sticchi Damiani può vantare in rosa uno dei 4 calciatori che non hanno ancora saltato un minuto in Serie A (Baschirotto insieme a N’Dicka, Luperto e Di Lorenzo), di certo non confortano i numeri offensivi: Lecce con il peggior attacco della Serie A, con soli 21 gol segnati in 29 giornate. Quasi la metà (10) appartengono a Nikola Krstovic, che al suo secondo anno in Italia sta dimostrando di essere l’ennesima perla scovata dal nulla da Pantaleo Corvino. Dopo i 15 milioni rifiutati a gennaio dal Betis, in estate è probabile il salto in una squadra più blasonata (lo segue l’Inter), ma prima c’è una salvezza da ottenere.
Solo in 5 stanno al momento davanti al montenegrino in classifica marcatori, e il motivo è presto detto: nessuno in Serie A ha più tiri di Kristovic, né a livello totale (112) né in porta (37). Lasciati alle spalle giocatori del calibro di Lautaro, Kean o Nico Paz, che giocano in squadre più frizzanti, sintomo dunque di un calciatore che, al primo spiraglio disponibile, cerca il bersaglio grosso senza farsi pregare. Fondamentale dunque sarà una marcatura stretta da parte della Roma, qualsiasi sia il centrale della difesa a tre che verrà schierato.
Dal Lecce al tour de force
Pericoli e fragilità del Lecce sono dunque sul piatto, e sta ora ai ragazzi di Ranieri fare il proprio dovere in una partita che, se affrontata con spirito e concentrazione degli ultimi impegni in campionato, può essere portata a casa. Trattasi dell’ultimo dei 7 confronti di fila contro squadre sulla carta abbordabili, con la Roma che vuole l’en-plein dopo la serie ancora attiva di 6 vittorie consecutive, con solo un gol subito, di cui 4 vinte per 1-0. La speranza è che lo stesso risultato di materializzi anche in questa nuova trasferta, come è stato per quelle di Venezia, Parma ed Empoli, prima di gettarsi nel tour de force finale.
Insieme al Bologna, la Roma ha di gran lunga il calendario più difficile delle contendenti alla prossima Champions, con la Juventus che, sfruttano ciò e gli impegni europei di Lazio e Fiorentina, risulta essere avvantaggiata. Dopo il Lecce subito per i capitolini Vecchia Signora e derby di seguito, sue sfide cruciali che impatteranno sensibilmente sulle speranze 4° posto. Aprile si chiuderà poi con il Verona in casa e l’Inter a San Siro, prima del poker di maggio composto da Atalanta, Fiorentina, Milan e Torino, un finale di stagione nel quale servirà una prova di forza da grande squadra.