Nel bel mezzo della bufera che sta colpendo la Roma, c’è una figura che più di tutte sembra finire nel mirino delle critiche: Lorenzo Pellegrini. Non un giocatore qualsiasi, ma il capitano. Romano e romanista nel cuore. Uno di quelli che, nonostante le tentazioni e le offerte dorate dell’Arabia Saudita, ha deciso di rimanere fedele alla maglia giallorossa.
Tanti tifosi hanno storto il naso di fronte alle sue prestazioni, accusandolo di non essere all’altezza del ruolo che ricopre. Ma Pellegrini non si tira indietro. Durante la conferenza stampa pre-partita contro l’Elfsborg, ha messo le cose in chiaro. Con la schiettezza e l’autenticità che lo contraddistinguono, ha raccontato la sua verità, quella che pochi conoscono.
Perché i Tifosi Puntano il Dito su Pellegrini?
Prima di tutto, Lorenzo non è uno che le manda a dire. “Non sono il tipo che fa pagliacciate,” ha dichiarato con decisione. Lui è così: diretto, concreto. Sia in campo che fuori.
Sul tema delle critiche, ha affrontato il discorso senza esitazioni: “È importante giocare bene per far cambiare idea a chi ti critica.” Insomma, sa benissimo che c’è chi lo accusa di non essere all’altezza delle aspettative. E quando la squadra non funziona, il capitano diventa il bersaglio più facile.
Ma lui non perde tempo a fare polemiche. A chi lo mette in discussione, risponde con calma: “Non ho nulla da recriminarmi”. Si carica il peso della squadra sulle spalle, deciso a riportarla dove merita. Anche quando idoli sacri per il popolo giallorosso, come Roberto Pruzzo, affrontano la questione Pellegrini e tifosi.
ll Capitano vero si vede fuori dal campo
Pellegrini ha dimostrato di essere un leader anche nei momenti più difficili. Quando gli è stato chiesto dell’esonero di De Rossi, non ha avuto paura di dire ciò che pensava: “La squadra non si aspettava questa scelta da parte della società, e non era quello che volevamo.” Parole forti, che hanno dato voce ai sentimenti di tutto lo spogliatoio.
Il suo ruolo di capitano non si esaurisce la domenica sul campo. È un lavoro quotidiano, fatto di piccoli gesti, di leadership silenziosa. “Non si è capitani solo la domenica, ma tutti i giorni, facendo andare bene le cose e aiutando i compagni”, ha spiegato. E su una cosa non ci sono dubbi: Lorenzo non smetterà mai di lottare per la Roma. Come ogni vero capitano.