È martedì, è ciò vuol dire l’inizio di un’altra settimana europea scoppiettante. Occhi ovviamente puntati sull’impegno dello Roma contro l’Union Saint Gilloise, per un Juric sotto esame perenne e a rischio esonero, nel caso in cui non dovesse arrivare risultato pieno in Belgio e con il Bologna domenica prossima. Per l’Europa League però c’è da attendere, con lo spettacolo della Champions pronto a tenere incollati ai teleschermi gli appassionati. Tra le sfide in programma, domani alle 21:00 al Parco dei Principi, un interessante PSG-Atletico Madrid, con un ex giallorosso protagonista.
Il tecnico dei francesi Luis Enrique cerca una vittoria davanti al suo pubblico, ma il tema Roma è venuto fuori in una domanda che un giornalista gli ha posto, circa la possibilità di allenare i Colchoneros nel lontano 2011: “Avevo già dato la mia parola alla Roma. Prima di firmare i contratti ci sono gli accordi verbali, e io mantengo le promesse. L’Atletico Madrid ha avuto la fortuna di trovare Simeone, io non avrei mai avuto la sua energia e la sua capacità di rimanere così tanti anni, hanno trovato il miglior allenatore che potevano”.
Luis Enrique su Simeone: “C’è da ammirarlo”
In giallorosso Luis Enrique rimarrà una sola stagione, lasciando comunque un buon ricordo nella mente dei tifosi della Roma, ed anche allora, come successo a De Rossi in situazioni diverse, non fu dato tempo allo spagnolo di far attecchire la sua idea di calcio nella capitale. Ora c’è il PSG ed un Atletico Madrid da affrontare: “Lo spirito della vigilia è sempre lo stesso, ottimismo e fiducia. Scenderemo in campo credendo in noi stessi e con l’obiettivo di portare a casa i tre punti”.
Parole al miele anche per il suo avversario di serata, il Cholo Simeone: “Un grande tecnico, indubbiamente un top. Mi fa piacere rivederlo, siamo stati avversari sia da calciatori che da allenatori. C’è da ammirarlo perché non è facile restare così tanti anni in un grande club come l’Atletico Madrid, vuol dire che hai la capacità di trasmettere alla tua squadra idee e stimoli nuovi. Affrontiamo una squadra che conosce bene la competizione e che ha un gioco e un’identità ben precisa”.