C’è tanto mercato nei pensieri della Roma in questo momento, con De Cuyper solo uno dei nomi caldi in tal senso, ma nel frattempo, a margine dell’evento Matti di Te in onore del 26enne Mattia Giani scomparso per un malore, ha parlato Gianluca Mancini ai microfoni di Sky Sport, partendo da un Gasperini che conosce molto bene: “In questo anni ha dimostrato il suo valore, siamo felici di averlo. Con lui ho iniziato in Serie A e mi ha insegnato molto a livello calcistico e professionale, gli sono sempre stato grato. Sono felice di ritrovarlo, sarà una bella sfida per capire quello che porterà alla squadra”.
Un mister tosto ma dal quale la Roma può trarre molti benefici: “Si lavora con tutti ma sappiamo benissimo com’è il suo calcio, fatto di intensità e aggressività. Sarà un bel ritiro tosto ma siamo pronti per costruire la stagione. Con Gasperini si difende ‘in avanti’? Per noi significherà portare tanta pressione agli avversari, dai difensori agli attaccanti. Se c’è pressione anche i difensori possono salire col pressing per far sì che gli avversari abbiano poco tempo per giocare. Il mister ha allenato tantissimo giocatori, alla Roma che ne sono molti forti. Lui alza il livello dei calciatori di qualità, è un mister forte, sono curioso e felice di lavorare con lui.”
Nessuna voglia infine per Mancini di nascondersi su ciò a cui punteranno i giallorossi quest’anno: “La Champions deve essere un obiettivo a fatti e non a chiacchiere. Ranieri farà il direttore, da quando è arrivato ha fatto qualcosa di unico. Per noi sapere che è dentro la società ci fa stare tranquillo, speriamo che tutto vada per il meglio e per il bene della Roma“. Focus totale dunque sulla stagione che verrà, anche se c’è stato tempo di parlare anche di Nazionale.
“Con Spalletti nessun problema”
Dalla disfatta di Oslo alla strana mancata convocazione, Mancini ha detto la sua anche su questo tema: “La sconfitta in Norvegia? Mi ha fatto un brutto effetto, la Nazionale è qualcosa di unico per tutti. Una brutta serata, dispiace per i miei compagni ma il gruppo è unito, sono giocatori forti. Una partita andata male non fa sì che si complichi la corsa al Mondiale. Se vieni chiamato dall’Italia devi prendere il treno in corsa, se non vieni chiamato devi essere il primo tifoso. Il mister avrà fatto le sue considerazioni. Giochi per il tuo club anche per andare in Nazionale, poi l’allenatore fa le sue scelte. Penso sia stata una scelta tecnica, con Spalletti non c’è stato nessun problema e anzi l’ho ringraziato per avermi portato all’Europeo”.