Sette anni dopo la sua ultima esperienza, Frederic Massara torna a Roma. I Friedkin lo hanno scelto per raccogliere l’eredità di Florent Ghisolfi, puntando su un profilo discreto, competente e radicato nel calcio italiano. Una figura in grado di dialogare efficacemente con l’ambizioso Gasperini e ricostruire una squadra con equilibrio, visione e sostenibilità.
Dal campo alla dirigenza
Massara è un dirigente che ha vissuto tutte le sfaccettature del calcio: da calciatore ha esordito nel Torino nel 1986, per poi militare tra Serie A, B e C in club come Palermo, Arezzo, Fidelis Andria e Pavia, chiudendo la carriera nel 2004 a Montesilvano. Da allenatore ha fatto da vice in piazze come Benevento, Pescara e Martina.
Il salto nel management avviene nel 2008, al fianco di Walter Sabatini, prima a Palermo e poi alla Roma. Nel 2016 viene promosso direttore sportivo, ma il suo primo ciclo da titolare si conclude con l’arrivo di Grenier, unico colpo in una parentesi di pochi mesi. Torna poi brevemente nel 2019 a coprire il ruolo dopo Monchi, prima del grande salto.
Il capolavoro con Maldini al Milan e l’esperienza al Rennes
La vera consacrazione arriva al Milan, dove Massara lavora gomito a gomito con Paolo Maldini. I due costruiscono una squadra giovane e competitiva, capace di vincere lo Scudetto nel 2022. Il loro lavoro è esempio di programmazione virtuosa, con acquisti come Leao, Tonali, Theo Hernandez, Maignan e Giroud, diventati colonne rossonere. Lascia il club nel giugno 2023 e firma un anno dopo con il Rennes, in Francia. L’esperienza transalpina si chiude anticipatamente con la risoluzione del contratto, dopo una stagione anonima conclusa al 13° posto.
Non c’è due
Per Massara si apre ora un nuovo capitolo nella Roma dei Friedkin, affiancato da un tecnico esigente come Gasperini. La missione è chiara: ristrutturare l’organico giallorosso nel rispetto del Fair Play Finanziario e riportare il club ai vertici della Serie A e dell’Europa. Senza clamore, ma con metodo.