La prima edizione del Mondiale per club sta per volgere al termine; sono state definite le semifinali che si disputeranno nelle giornate di martedì 8 e mercoledì 9 e vedranno come protagoniste la rivelazione Fluminense contro il Chelsea di Maresca e nell’altra parte del tabellone i campioni di Europa in carica del Psg contro i sempre gloriosi blancos del Real Madrid. Si avvicina dunque il momento di tirare le somme su questa nuova competizione che ha coinvolto alcuni tra i maggiori club del mondo: è stata un’opportunità o uno svantaggio per le partecipanti? Non si può dare una risposta certa a questo quesito ma di certo i punti emersi su cui discutere sono molteplici.
Una condanna per la condizione fisica
Una delle maggiori problematiche su cui si storceva il naso fin dall’inizio del Mondiale è emersa nell’ultima partita disputata tra Psg-Bayern Monaco; si parla della questione infortuni. In uno scontro sfortunato tra Donnarumma e Musiala, il centrocampista della squadra tedesca ha rimediato un gravissimo infortunio che lo lascerà lontano dai campi per quattro o cinque mesi.
L’episodio ha scaturito numerose critiche contro l’arbitro Taylor che per l’ennesima volta non si è mostrato all’altezza di partite importanti e contro il portiere italiano, scatenate da parte del collega Manuel Neuer. Il punto su cui riflettere è, però, un altro: il Bayern dovrà disputare buona parte del futuro campionato senza uno dei suoi maggiori uomini di spicco e da questo punto di vista dunque il Mondiale non può non esser considerato come una vera condanna.
Gli infortuni sono il problema più visibile ma senza dubbio la competizione lascerà delle conseguenze fisiche anche in tutti gli altri calciatori che ne hanno preso parte. Nel corso della stagione si è spesso sottolineato il numero esagerato di partite disputate tra i vari campionati e dunque queste partite estive, disputate al termine di periodi impegnativi e in condizioni metereologiche che spesso ne hanno aumentato le difficoltà , saranno un punto a sfavore per alcuni club.
Per quanto riguarda, per esempio, le italiane presenti al Mondiale non si può non sottolineare la condizione dell‘Inter: la squadra milanese, uscita distrutta fisicamente e psicologicamente al termine della passata stagione a causa degli obiettivi mancati, avrà meno tempo rispetto alle avversarie per la preparazione fondamentale per il prossimo campionato. Chivu avrà a disposizione la squadra completa solo alla fine del mese di luglio e ciò potrebbe risultare come un vero svantaggio per un club che dovrà rifondare la sua essenza dalla base.
Un’opportunità per club e calciatori
Molti sono gli aspetti negativi ma questo Mondiale per club ha mostrato anche elementi positivi. Il primo che può essere considerato è puramente materiale, ovvero le ingente somme di denaro guadagnate dalle squadre partecipanti. In una sessione di mercato come quella appena iniziata, in cui le cifre richieste negli scambi sembrano essere notevolmente elevate, la possibilità di avere milioni in più da spendere grazie a questa competizione può essere una buona opportunità .
Questo Mondiale inoltre è stato una vetrina per nuove dimensioni calcistiche; infatti, osservando la competizione dal punto di vista delle squadre americane o asiatiche, essa è stata un’enorme (e forse unica) opportunità per poter confrontarsi con le grandi del calcio. La gara è stata una vetrina anche per i giocatori stessi: ci ha permesso di rivedere il talento di leggende come Messi ancora in grado di incantare con le sue giocate anche da oltreoceano e allo stesso tempo ci ha dato anche l’opportunità di scoprire nuove stelle come il giovane attaccante del Real Madrid Gonzalo Garcia che è emerso grazie ai suoi decisivi gol nelle ultime prestazioni.
L’Europa domina
Tra opportunità e svantaggi, il Mondiale per club sembra aver dimostrato comunque una superiorità europea nell’ambito calcistico, con tre delle quattro semifinaliste appartenenti ai maggiori campionati di Europa. Ora non resta che aspettare il 13 luglio per scoprire chi sarà la regina del mondo: dominerà ancora una volta uno dei nomi a cui siamo abituati o si realizzerà una favola sudamericana?