Per una Roma che si prepara al delicato match contro il Como, dove ritroverà probabilmente Dovbyk, c’è una Turchia che sta facendo molta fatica a far parlare di se solo per il campo. Nel paese la tensione è palpabile da inizio stagione, e c’è un uomo in particolare che sta contribuendo a gettare benzina sul fuoco. Trattasi di un José Mourinho che, in una stagione in cui il suo Fenerbahce non sta di certo brillando, sta attuando la sua solita tattica del “nemico comune”, quella dell’alimentare polemiche contro arbitri e sistema che, a suo dire, lo sfavorirebbero.
Nel derby dello scorso weekend contro il Galatasaray però la situazione è sfuggita di mano. “Dalla panchina loro saltavano come scimmie ad ogni decisione arbitrale”, questa la frase che ha scatenato il putiferio nel paese, con lo Special One accusato pubblicamente di razzismo dal club giallorosso. Un episodio che ha portato delle conseguenze, visto che Mourinho è stato squalificato per 4 giornate: 2 per la suddetta uscita nei confronti della panchina avversaria e 2 per alcune parole, ritenute offensive, rivolte al quarto uomo.
Una bella stangata per il portoghese, che però, si sa, ha più vite dei gatti. In seguito al ricorso presentato dal Fenerbahce, la federazione turca ha ridotto la squalifica da 4 a 2 turni, consentendo allo Special One di tornare in panchina prima del previsto. Una decisione destinata probabilmente a far infuriare il Galatasaray, che nel suo comunicato pubblico di denuncia aveva anche invitato lo stesso club avversario a prendere misure drastiche nei confronti del suo allenatore. Richiesta evidentemente non accolta, e addirittura Mourinho rincara la dose.
Il Fenerbahce risponde: “Attacco ai diritti personali del nostro tecnico”
Non solo il Fenerbahce non ha accolto di buon grado le esternazioni della società rivale, ma eccola sostenere in toto Mourinho nella sua denuncia contro il Galatasaray per danni morali, proprio in seguito al presunto razzismo preso in causa dal club. La nota ufficiale dei gialloblu spiega che la richiesta dello Special One è di 1 milione e 907mila lire turche (circa 50mila euro) “a causa dell’attacco ai diritti personali del nostro direttore tecnico”.