Dopo una lunga fase di attesa, la Roma si prepara a riavviare ufficialmente le attività legate al nuovo stadio. Come riportato da Alessio Di Francesco e da Radio Roma Sound, lunedì 12 maggio riprenderanno gli scavi archeologici nell’area di Pietralata individuata per la costruzione dell’impianto. Un passaggio obbligato ma cruciale per avvicinarsi alla presentazione del progetto definitivo, che darà il via alla fase finale dell’iter autorizzativo.
L’obiettivo della Roma
Le indagini, sospese nei mesi scorsi, sono richieste dalla normativa per tutelare il patrimonio storico-archeologico e ottenere l’ok della Soprintendenza. Solo dopo questa verifica si potrà realmente procedere verso la costruzione dell’impianto, che la proprietà americana vuole ultimare entro il 2028, anno del centenario della fondazione del club.
Il progetto, che punta a dotare la Roma di uno stadio moderno da circa 55.000 posti, prevede anche aree verdi, spazi commerciali e servizi per il quartiere. L’obiettivo è avviare i lavori entro il 2025. La ripresa degli scavi rappresenta dunque un segnale forte e concreto: la Roma guarda al futuro, e vuole farlo con uno stadio tutto suo.
Questione bosco
Da risolvere la queste legata al bosco di Pietralata. Nella giornata di ieri, è stato reso noto il contenuto di una perizia sull’area che certificherebbe la presenza di un’area boschivo di circa 1,5 ettari, costituita soprattutto da Laurus nobilis (una pianta aromatica tipica del Mediterraneo), Ligustrum Lucidum (albero anche questo comune in Italia e che in alcuni paesi, come l’Australia, è considerato infestante), e alberi di Robinia pseudoacacia.
A firmare la perizia è stato il Dottor Corrado Falcetta, presidente della Federazione degli Ordini dei Dottori Agronomi e Forestali del Lazio (FODAF Lazio), su commissione del Comitato Monti di Pietralata. Adesso, è necessario attendere la perizia del Comune che in questo senso dovrebbe fare chiarezza una volta per tutte.