Altro giro altra corsa per la Roma, che dopo il ko contro l’Atalanta vede un po’ più lontano il sogno Champions, ma smettere di crederci è vietato. Un punto da recuperare su Juventus e Lazio a due giornate dalla fine, e va da se dunque che serve l’en-plein cin conseguenti passi falsi di Vecchia Signora e biancocelesti. Si parte dal Milan, squadra più che mai ferita da una finale di Coppa Italia persa, contro il Bologna, che rende ancora più amara la stagione. Domani parlerà Ranieri, ma ne frattempo lo ha fatto Tommaso Baldanzi a Futbol Emotions, toccando vari temi.
Gli elogi a Sir Claudio sono doverosi: “Lo vedete dai risultati, ma anche come persona è stato un allenatore davvero molto importante per noi, perché abbiamo vissuto un momento davvero molto difficile, e ci serviva quel cambio che forse, in una piazza così, solo lui poteva darci conoscendo tutto. Ranieri è stato bravissimo. Bravi poi anche noi perché abbiamo fatto diverse vittorie consecutive, non è mai facile. Siamo felici, era quello che ci serviva. Siamo lì, c’è un finale di stagione da affrontare e dobbiamo farlo al massimo”.
Focus poi sul suo ruolo e sull’esperienza che sta maturando a Roma: “Il calcio è un po’ cambiato, andando in altre direzioni, però penso che ci siano comunque molti giocatori trequartisti, di statura un po’ più bassa. Mi sento molto migliorato perché penso di aver lavorato su me stesso. Giocare in una squadra come la Roma non è semplice, chiaramente è bellissimo, un onore, ma ci sono giocatori più forti. Mi sento migliorato perché ho giocato anche mezz’ala e trequartista, ricopro più ruoli. Mi sono provato ad adattare e a curare di più la fase difensiva. Anche coesistere con giocatori simili come Dybala e Soulé mi è piaciuto”.
Dalla Roma città alla Nazionale
Una chiacchierata molto lunga quella concessa da Baldanzi, anche su altri argomenti, come il viversi Roma città: “Quando non ho allenamento o partite mi piace tornare a dai miei, da mia sorella, dai miei amici. Se invece rimango nella capitale non lo so, mi piace a volte andare in centro a fare un giro magari la sera, mi piace e vivo un po’ la città dai, è bella. Ne ho visitata una buona parte, tutta ancora no”.
Un cimelio che tiene gelosamente in teca il classe 2003 ce l’ha: “È il pallone della mia prima tripletta tra i professionisti che ho fatto in Nazionale U21 a ottobre, è stata una settimana molto bella per me. Sono stato molto con i miei compagni, ci siamo divertiti e quindi a fine raduno ho deciso di farlo firmare a tutti i ragazzi, dato che era anche merito loro se è arrivato quel traguardo. L’ho messo lì come ricordo. Una tripletta non si scorda mai”.
E ha proposito di Italia, le idee di Baldanzi sono molto chiare: “È un grandissimo onore vestire qualsiasi maglia azzurra. Ora il mio obiettivo principale è l’Europeo a giugno, perché è la fine di un ciclo. Per noi sarebbe importantissimo e bello fare bene. Con i ragazzi del 2003 siamo arrivati in fondo al Mondiale e ci teniamo tantissimo a fare un grande Europeo. In futuro il mio obiettivo sarà la Nazionale maggiore, ci sto lavorando e cerco di migliorarmi anche per quello. Sarebbe un onore arrivarci”.