È una Roma concentrata su tanti fronti in questi giorni, dal campo al rinnovo di Svilar, fino alla ricerca del post Ranieri, e proprio un ex allenatore giallorosso sta facendo parlare di se in queste ore. La Repubblica ha spoilerato un estratto del libro di Luciano Spalletti, “Il paradiso esiste”, in vendita da oggi, con focus sulla vicenda legata al rapporto con il Pupone: “Molti hanno sostenuto che sono stato io a far smettere Francesco. Falso. Il mito di Totti, la bandiera, erano aspetti che andavano gestiti dalla società, non da me. L’avevo chiesto chiaramente al mio ritorno, non mi andava di andare al massacro in quell’uno contro tutti”.
Poi l’attuale ct della Nazionale italiana è sceso nei dettagli: “Ho sempre messo in campo la formazione con cui pensavo di vincere, né più né meno. Ma la Sud ad un certo punto si è schierata contro di me. A nulla è servito ribadire, nei mesi successivi, che non sono stato io ad allontanare Totti dalla Roma, ero disponibile ad assecondare qualunque sua scelta. Per rafforzare questo concetto e “liberare” Totti dal “nemico” Spalletti ho detto pubblicamente che non avrei rinnovato il mio contratto, mi sono dimesso anche per questo motivo, per evitare che mi fosse addossata una responsabilità che non avevo e che non era giusto darmi”.
Un fiume in piena l’ex tecnico giallorosso sull’argomento: “Il destino del numero 10 a Trigoria era segnato, ma la verità, si sa, è solo per chi la vuole vedere. Abbiamo sbagliato tuti in quella situazione. Ha sbagliato la società a non prendersi le proprie responsabilità e lasciare l’allenatore da solo ad affrontare una vicenda così complicata. Ho sbagliato io a non mettere qualche sfumatura in più a ciò che dicevo. Ha sbagliato Francesco e credo che, a distanza di tempo, lo abbia capito”.
“Lei mi offese e presi ancora più consapevolezza di quanto fossi fortunato”
Spalletti non si è però fermato qui, con parole al veleno per Ilary Blasi, ormai ex moglie del Capitano: “Totti è stato idolatrato a Roma e questo probabilmente lo ha un po’ “viziato”, gli ha impedito di percepirsi diversamente. Francesco sarà per me sempre come un figlio, allo stesso tempo la sua ex moglie non sarà mai come una nuora. Quando lei mi offese gratuitamente presi ancora più consapevolezza di quanto fossi un uomo fortunato ad avere al mio fianco una compagna intelligente, che mai mi ha messo in imbarazzo intromettendosi con così tanta arroganza e maleducazione nel mio lavoro.
E ancora: “Può capitare, nel corso della vita, di essere un piccolo uomo o una piccola donna, e certamente lei lo è stata quando si è permessa di rivolgersi a me in quel modo. Cosa della quale immagino si sarà pentita”.