Per una Roma che cerca con affanno di dare una sterzata, tramite Ranieri, ad una stagione mai partita così male, sia in campo che fuori, c’è una Lazio che sta invece volando, sotto la guida di un Baroni che si sta rivelando una delle sorprese più grandi tra i tecnici di Serie A. Squadra al secondo posto insieme ad Atalanta, Inter e Fiorentina, a -1 dal Napoli capolista, con la piazza che sogna in grande. Totalmente rivitalizzato dalla cura del suo allenatore, come da lui stesso ammesso, è Pedro, vecchia conoscenza giallorossa che sta vivendo una seconda giovinezza.
Rimasto alla base dopo aver declinato la possibilità di volare in Arabia, l’ex Barcellona ha rilasciato una lunga intervista a Il Messaggero, partendo da un frecciata poco velata alla Roma: “Non voglio raccontare vicissitudini di cui ho già detto sulla Roma e Mourinho. Sono il passato e anzi, hanno preso la decisione migliore. Li ringrazio per avermi ceduto alla Lazio, la prima squadra della capitale. Volevo continuare in Serie A, dove c’è tanta concorrenza, e sono stato accontentato”.
Derby, trofeo e tuffo nella Fontana di Trevi
Il derby del 5 gennaio è ancora lontano, ma l’occhio cade già là, in un confronto che ha visto Pedro già a segno in passato: “Spero di fare gol, è sempre una sfida complicata contro la Roma. Ormai anche io vivo la passione e l’emozione dell’evento. Sento tanto la partita e diventa più difficile, anche se ho già segnato. La data è lontana, prima battiamo le altre. Pensato di andare via? Mai, volevo rispettare il mio contratto. Anche se avevano comprato tantissimi attaccanti hanno voluto tenermi. Ora siamo una macchina da gol”.
Dopo la permanenza, ora le idee sono chiare per la stagione: “Il mio sogno è vincere un trofeo con la Lazio prima di smettere, sarei l’uomo più felice del mondo. Siamo una delle squadra che ambiscono all’Europa League, siamo primi e possiamo vincerla. La nuova formula può agevolarci senza retrocessioni dalla Champions, per entrare fra le prime otto. Percorso lungo ma possiamo farcela. Se vinciamo? Sono pronto a buttarmi nella Fontana di Trevi, se mi danno il permesso e non mi arrestano (ride, ndr)”.