Uno è tra i centrocampisti più forti d’Italia e d’Europa. L’altro sogna di diventarlo. A San Siro, dopo la vittoria della Roma sull’Inter, Nicolò Pisilli e Nicolò Barella si incontrano pochi minuti dopo il triplice fischio. Il centrocampista nerazzurro, già sostituito da Inzaghi durante il match, è seduto in panchina, visibilmente deluso per una sconfitta che rischia di compromettere lo scudetto. Il giovane giallorosso, invece, è al settimo cielo per il successo della sua squadra e si avvicina: “Bare, mi dai la maglia? La scambiamo?“.
Barella sorride appena, ma risponde: “Te la sei meritata“. Un breve scambio di maglie, raccontato da Dazn, che in pochi secondi riassume passato, presente e futuro del calcio italiano.
Il futuro azzurro
I due Nicolò – con una “c” in più per il romanista – sono separati da sette anni di differenza: Barella è classe 1997, Pisilli 2004. Entrambi centrocampisti, entrambi fondamentali in ottica Nazionale, specie in vista del Mondiale 2026, se l’Italia riuscirà a qualificarsi. Barella sarà certamente una colonna portante, Pisilli spera di continuare il suo percorso di crescita e di meritarsi una chiamata da parte di Luciano Spalletti, che osserva con attenzione i giovani emergenti.
Il rinnovo di Pisilli con la Roma
Pisilli, fresco di rinnovo contrattuale, ha dimostrato a Milano grande voglia, corsa e personalità, nonostante il clamoroso gol sbagliato che ancora grida vendetta. La Roma ha deciso mesi fa di blindarlo fino al 2029. Molto si è parlato del suo stipendio: la voce popolare lo aveva già collocato tra i più pagati della squadra, ma la realtà è diversa.
Il contratto prevede una crescita graduale: fino al 30 giugno il centrocampista percepirà 500mila euro, per poi salire a 1,4 milioni il prossimo anno. Solo successivamente potrà arrivare ai 2 milioni di cui tanto si parla. Un investimento importante, con la speranza che Pisilli possa crescere di pari passo al suo ingaggio, con la benedizione di chi, come Barella, oggi rappresenta il punto di riferimento.