Poco più di due mesi fa, il 10 novembre 2024, la Roma ha vissuto un momento spartiacque della sua stagione. In un Olimpico desolato, la squadra allora guidata da Ivan Juric subiva un’amara sconfitta contro il Bologna, con un 3-2 che rifletteva perfettamente lo stato di una formazione ormai priva di energia e identità.
Arrivata a quel giorno dopo il ko contro il Verona e il pareggio deludente in Belgio contro l’Union Saint-Gilloise in Europa League, la squadra non aveva più nulla da offrire. Il tecnico croato non ebbe nemmeno modo di presentarsi in conferenza stampa, in quanto fu sollevato dall’incarico poco dopo il triplice fischio. Quattro giorni più tardi, Claudio Ranieri tornava a Trigoria per iniziare la sua terza avventura da allenatore della Roma, con l’obiettivo di ridare stabilità e serenità a un ambiente in crisi.
A distanza di 58 giorni, l’effetto Ranieri si è fatto sentire. Sebbene la Roma occupi ancora un deludente decimo posto in classifica, lontana dalle posizioni che erano state promesse ai tifosi e nelle ambizioni societarie, il cambiamento è tangibile. Il confronto con quel novembre cupo rende evidente il miglioramento sia dentro che fuori dal campo, con il tecnico romano che ha saputo ripristinare un equilibrio e ritrovare un legame con i tifosi, elemento centrale del suo operato fin dal primo giorno.
Dentro e fuori dal campo: la rivoluzione targata Ranieri
L’atmosfera all’Olimpico in quel novembre era deprimente, culminata con l’abbandono della Curva Sud nel secondo tempo della partita contro il Bologna, un gesto che simboleggiava il malcontento profondo dei tifosi. Ranieri, consapevole dell’importanza di ricucire il rapporto tra squadra e pubblico, ha lavorato con determinazione su questo aspetto, sottolineandone il valore nelle sue prime conferenze stampa. Il post-derby con la Lazio, quando la squadra si è stretta intorno alla Sud in festa, è stato un momento simbolico di questo processo di riconciliazione.
Dal punto di vista tecnico, Ranieri ha saputo rigenerare giocatori fondamentali come Lorenzo Pellegrini, che dai fischi è passato a essere celebrato come capitano e decisivo del derby, o Hummels e Paredes, due “monumenti” (come li ha definiti il tecnico di San Saba) che Juric aveva messo da parte. Anche Dybala e Saelemaekers hanno contribuito al miglioramento: il primo grazie alla sua classe infinita, il secondo con il recupero dall’infortunio che lo aveva tenuto fuori in autunno. Questi innesti, uniti alla ritrovata solidità di alcuni senatori, hanno permesso alla squadra di rialzarsi, passo dopo passo, senza vittime e con un unico obiettivo: il bene della Roma.
Le novità sul mercato invernale
Sul fronte del mercato, il direttore sportivo Florent Ghisolfi è al lavoro per correggere le lacune della rosa. La cessione di Enzo Le Fée al Sunderland ha portato risorse economiche inaspettate, grazie a un prestito con diritto di riscatto fissato a 24 milioni di euro, cifra che potrebbe trasformarsi in obbligo in caso di promozione in Premier League.
La priorità adesso è un centrocampista, con Davide Frattesi in cima alla lista. Il giocatore dell’Inter è in cerca di spazio e sarebbe favorevole a un ritorno nella Capitale, ma la trattativa è complessa, con i nerazzurri che chiedono circa 45 milioni di euro. Cristante potrebbe essere inserito come contropartita per abbassare i costi. Parallelamente, si stanno valutando anche le posizioni di Tammy Abraham e Saelemaekers, con incontri già programmati con il Milan.
Gli undici titolari per sfatare il tabù trasferte
Intanto, la prossima partita contro il Bologna rappresenta una nuova occasione per misurare i progressi fatti. La Roma ha ancora un grosso problema con le trasferte, avendo vinto solo 5 delle 26 partite esterne disputate nel 2024. Dal colpo di testa di Cristante in extremis al Bluenergy Stadium, la Roma non ha più vinto lontano dall’Olimpico. Un dato su cui riflettere.
Ranieri è però fiducioso che sia arrivato il momento di spezzare questa serie negativa. La formazione dovrebbe ricalcare quella vista nel derby, con Svilar tra i pali, difeso da Mancini, Hummels e Ndicka. A centrocampo agiranno Saelemaekers, Angelino, Paredes, Koné e capitan Pellegrini, adesso più vicino alla permanenza (almeno fino a fine stagione), mentre in attacco Dybala supporterà l’unica punta Dovbyk. La sfida contro il Bologna sarà un test fondamentale per capire dove la Roma potrà arrivare nella seconda parte di stagione.
