Questione allenatore, troppi nomi per la Roma: c’è una valida alternativa a Ranieri?

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Lorenzo Zucchiatti
6 min di lettura
Claudio Ranieri

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Roma del presente e del futuro si intrecciano inesorabilmente con l’avvicinarsi del finale di stagione, frenetico e tutto da seguire per più motivi. Il campo vede una squadra capace di inanellare 13 risultati utili consecutivi in campionato, 6 vittorie di fila con un solo gol subito, ed un 4° posto valido per la Champions League a sole 4 lunghezze i distanza. Per farvi capire, alla chiusura della 12ª giornata, l’ultima con Juric in panchina, il distacco era di 12 punti, mentre alla 14ª, dopo le due sconfitte contro Napoli e Atalanta con un Ranieri appena arrivato, addirittura di 15.

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Una grande rimonta cha ha ridato senso alla stagione giallorossa, e forse mai come adesso, in una delle stagioni più complicate della storia recente della Roma, la Champions, che manca dalla stagione 2018/19, è lì a portata di mano. Ci vorrà la miglior versione della squadra per passare indenni attraversi tanti scontri diretti da qui alla fine e per ottenere un risultato vitale a livello economico, di prestigio e per le scelte di mercato. Un aspetto questo che potrebbe incidere anche sulla benedetta questione nuovo allenatore, difficile da prevedere. I nomi per il post Ranieri si sprecano, ma al momento dominano i dubbi.

Gasperini è l’uomo giusto?

Quali sono dunque i candidati più papabili per la panchina giallorossa? Girano anzitutto i nomi di Ancelotti e Allegri, i più altisonanti per curriculum e di conseguenza i più difficili da raggiungere. Il primo è il vero sogno nel cassetto dei tifosi della Roma, un ritorno in altre vesti dopo gli 8 anni passati nella capitale da giocatore, e se il risultato fosse lo stesso del Milan ben venga. Lapidario però Totti, che ha subito spento l’entusiasmo con un “io vorrei lui, ma tanto non verrà”. E in effetti sia per Carletto che per Max non sono trascurabili cose come stipendi insostenibili ed una qualificazione alla prossima Champions necessaria per sperare in un sì.

Al momento non hanno preso quota profili come Montella, Farioli, Mancini e Sarri, con la concentrazione dei media al momento rivolta a Gasperini. La situazione la conosciamo più o meno tutti: il tecnico ha un contratto fino al 2026 che non rinnoverà, ma l’ipotesi di lasciare la Dea già questo giugno è concreta. 9 anni incredibili, coronati con la vittoria dell’Europa League, e quella sensazione che per lo scudetto manchi un passetto in termini di maturità e consapevolezza non così grande da compiere.

Se Gasperini non dovesse ricevere dalla società le garanzie necessarie per un ultimo anno da primo posto, l’addio sarebbe probabile. In tale contesto vorrebbe inserirsi Ranieri, così come una Juventus pronta a dare il ben servito a Motta ed anche Benfica e Monaco. Lavoro e abilità del Gasp non si discutono, ma chiudiamo con una domanda: un uomo abituato ad avere un punto di riferimento presente ed italiano come Percassi, in una ambiente virtuoso, in primis dal punto di vista economico, come l’Atalanta, in una società che può spendere e col giusto grado di pressioni, sarebbe il profilo giusto per la Roma?

La permanenza di Ranieri

A tale quesito lasciamo a voi l’ònere di una risposta che, inevitabilmente, non sarà univoca, e in attesa di scoprire se la pista Gasperini sarà effettivamente percorribile spostiamo il discorso allenatore Roma verso un’altra prospettiva. L’approccio del club a tale tema è cambiato col tempo, con Ghisolfi che, supportato da Ranieri, parlava prima di Natale di un profilo da individuare in tempi brevi, salvo poi scegliere una linea più prudente col nuovo anno, che rimandasse il problema più avanti in nome di un presente oggettivamente felice per i risultati del momento.

Poco prima della partita contro il Cagliari poi, una frase piuttosto significativa del direttore sportivo: “La qualificazione alle coppe europee non conta per l’allenatore, se aspetta di capire quali sono le coppe che giocheremo vuol dire che non è l’allenatore giusto”. Una dichiarazione che sembra quasi rivolta a qualcuno nello specifico, chissà, ma in questo contesto una nuova domanda sorge spontanea: la Roma ha ad oggi una valida e concreta alternativa a Ranieri?

Tanto questa lunga fase di temporeggiamento quanto la voglia del club di riuscire a convincere in ogni modo il tecnico testaccino a guidare la squadra anche nella prossima stagione, fanno sorgere il dubbio che, dalle parti di Trigoria, non si fiuti la possibilità di arrivare ad un allenatore di primo livello, che avvii un nuovo progetto ed esalti la piazza. Anche di recente Ranieri ha ribadito che la sua carriera terminerà a giugno, per occuparsi poi della Roma da dietro le quinte, ma già poco meno di un anno fa aveva dato l’addio al calcio, e per la Magica, si sa, è il cuore a comandare.

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Diplomato al liceo classico e laureato in Giurisprudenza, con una tesi in Diritto Sportivo sui contratti di sponsorizzazione, ho messo in stand-by la "carriera" da giurista per fare della mia passione, lo sport in generale ed il calcio nello specifico, una professione. Scrivere e, ancor di più, parlare di pallone è per me il sale della vita, qualcosa che potrei fare per ore senza annoiarmi. Il mio obiettivo è informare ed ispirare, attraverso racconti ed analisi approfondite, coloro che ogni giorno si interessano alle dinamiche dello sport. Tra le mie esperienze figura anche un Master in gestione ed amministrazione delle aziende sportive.
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