Tutte le strade portano a Roma, un proverbio entrato a far parte della nostra quotidianità che trae origine dalla centralità della capitale fin dall’antichità. Che lo si intenda in senso letterale o divino, come aveva fatto Alano di Lilla paragonando l’avvicinamento alla città del Papa a Dio, di sicuro è un detto che vale per Claudio Ranieri, investito dell’ònere e onore di prendere in mano la guida tecnica di una squadra disastrata. Nascita, crescita ed esordio in Serie A con la maglia giallorossa, quella che ha sempre sognato da tifoso, prima di abbracciarla da allenatore.
Dalla chiamata di Rosella Sensi nel 2009 alla parentesi di 10 anni dopo, nel 2019, fino all’atto terzo che sta prendendo forma in queste ore, il comune denominatore è sempre lo stesso: ad una Roma in difficoltà Ranieri non sa dire di no, anche dopo aver deciso, l’estate scorsa, di appendere fischietto e cronometro al chiodo. Questa volta il caos che il mister trova a Trigoria è ancora più difficile da gestire, ma se c’è un uomo che può farcela, per carisma, intelligenza e rapporto con la piazza, quello è proprio lui.
Finalmente un po’ di logica
Se proprio il ritorno di De Rossi non era cosa contemplabile, la scelta di Ranieri dimostra finalmente un po’ di logica, con la speranza che questa sia la prima di tante altre da parte dei Friedkin. Se sia maturata per i no degli altri candidati, per rabbonire l’ambiente o per risparmio economico al momento poco importa; ci accontentiamo che tutto per una volta abbia un senso. Anche perché, al di là dell’impatto che Sir Claudio avrà sulla capitale, parliamo di un allenatore che, negli ultimi 20 anni, è terzo per percentuale di vittorie in Serie A con la Roma (56%) e secondo per media punti con 1,86 in 96 gare, dietro solo a Spalletti (1,93 in 299 partite).
1,5 milioni fino a giugno 2025 per Ranieri, ma i soldi sono stati una pura formalità per trovare l’accordo. Più importante per il tecnico la voglia di garantirsi, nel caso questi 6 mesi abbondanti vadano bene, un futuro da dirigente in giallorosso, per aiutare il club a ritrovare quell’ordine e quella buona gestione ormai dimenticata. Prima però c’è da risollevare la Roma sul campo, con l’ex Cagliari e Leicester subito atteso dal trittico Napoli, Tottenham e Atalanta.
Antonello nuovo CEO?
Nel colloquio con i Friedkin a Londra, Ranieri ha poi posto l’accento su un altro tema che vuole venga risolto, quello del nuovo CEO. La mancanza di protezione e sostegno a De Rossi prima, con Lina Souloukou, e a Juric poi, con nessuno visto vuoto in tale ruolo, è qualcosa che Claudio vuole evitare, e dunque ci si aspettano novità nei prossimo giorni: con la candidatura di Carnevali in ribasso, in pole resta Alessandro Antonello, ora Ad dell’area corporate dell’Inter. Seguono Fenucci, Perrelli ed il Global GM di Adidas Running Manganelli.