Passione, senso di appartenenza verso la città e amore per la maglia. Si potrebbe racchiudere con questi tre concetti la scelta di Claudio Ranieri di tornare a sedersi sulla panchina della Roma, entrando nella storia del club come terzo allenatore ad essere stato alla guida della squadra per più di due volte. Per questo nuovo mandato il tecnico romano avrà un compito molto delicato e tutt’altro che semplice, ovvero quello di riuscire a ribaltare la stagione giallorossa, vissuta fino a questo momento all’insegna del caos e della mediocrità.
Servirà in primis ridare fiducia ad una squadra apparsa senz’anima, recuperando soprattutto mentalmente, prima ancora che dal punto di vista tecnico, quei giocatori che non sono mai riusciti ad incidere, o lo hanno fatto solamente a tratti, fin dall’inizio della stagione. Riuscire a conquistare fin da subito risultati positivi permetterebbe poi di cominciare a ricucire lo strappo creatosi con l’ambiente, che andrebbe ad incidere favorevolmente anche sulla tranquillità della squadra stessa. Farlo non sarà però semplice, visto un calendario che metterà immediatamente Ranieri di fronte a scontri di alto livello.
Una settimana di fuoco
13 punti in campionato e quattro sconfitte nelle ultime cinque partite disputate, questo è la terribile situazione dalla quale Ranieri dovrà ripartire, cancellando tutto quanto è stato fatto in precedenza. Di certo l’ex tecnico del Cagliari sperava quantomeno di poter avere un esordio soft, invece dovrà subito fronteggiare una settimana di fuoco, che indirizzerà immediatamente il suo lavoro. Saranno infatti tre gli impegni in 8 giorni, dato che oltre alla Serie A, la Roma sarà impegnata anche nella quinta giornata della fase campionato di Europa League.
Il primo step sarà datato domenica 24 novembre, quando sarà la capolista Napoli ad ospitare i giallorossi in un Derby del Sole carico di tensione. I giallorossi dovranno affrontare una formazione ferita dal solo punto guadagnato nelle ultime due partite, avendo anche poco tempo a disposizione visti quelli che saranno i rientri dei nazionali solamente nei prossimi giorni. Neanche il tempo di tirare il fiato che sarà questa volta la trasferta europea di Londra, in casa del Tottenham, a tastare la qualità della cura Ranieri. Anche in questo caso si tratterà di un impegno decisivo per sperare di puntare alla qualificazione diretta, visti i soli cinque punti in classifica.
Prima di lasciare spazio a sfide, almeno sulla carta, meno impegnative, a chiudere questo trittico sarà l’Atalanta, che arriverà all’Olimpico all’inizio di dicembre. Al termine dei 90 minuti con la Dea si potrà tirare una prima somma di quello che è stato l’impatto di Ranieri. È chiaro che l’elevata difficoltà di questi tre match andrà ad incidere non poco sul giudizio, ma la sensazione è che a servire alla Roma sia affrontare ogni impegno con la stessa mentalità, senza pensare al valore dell’avversario, ma concentrandosi solamente su se stessa e sulla necessità di riuscire finalmente a compattarsi dopo tutte le difficoltà vissute.
Ranieri il normalizzatore
Per riuscire a porre rimedio ad un avvio stagionale così buio, in casa Roma c’è bisogno prima di tutto di normalità. Vista la sua grande esperienza anche su questa panchina, la scelta di Ranieri sembra procedere proprio in quest’ottica, con l’intento di sfruttare la sua capacità di normalizzare un ambiente che apparso totalmente allo sbando. Oltre a quelli che saranno i risultati nelle prossime gare, il suo arrivo servirà a riconciliarsi un po’ con i tifosi, concordanti sul fatto che una figura come la sua possa essere una soluzione ai problemi giallorossi.
Se è logico che servirà tempo per ricucire tutte le ferite createsi in questi mesi, appare altrettanto chiaro e scontato che non si potrà attendere troppo per vedere le prime risposte. La posizione in classifica impone infatti una svolta il più rapidamente possibile, a cominciare dal trittico di fuoco di su cui ci siamo soffermati. In una situazione come quella della Roma, servirà più che mai la classica scossa del cambio in panchina, perché viste le qualità degli avversari all’orizzonte il mare resta in tempesta ed il rischio di affondare ancora di più non può non essere preso in considerazione. Concedeteci un po’ di paura.