Roma, basta Dovbyk a scacciare l’ombra di De Rossi?

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Francesca Rofrano
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Dovbyk con la maglia della Roma

La Roma è riuscita a portare a casa, finalmente, il bottino pieno in Europa League. Una vittoria importante dal punto di vista della classifica, ma che porta con sé diversi spunti di riflessione che fanno comprendere quanto ancora la formazione giallorossa sia indietro, non tanto a livello fisico, ma a livello tattico e mentale. Anche contro un avversario, sulla carta effettivamente semplice, la squadra capitolina è andata in affanno, facendo fatica a trovare alcune soluzioni per provare a ferire l’avversario.

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In un assetto offensivo piuttosto difficile da comprendere, soltanto Artem Dovbyk sembra sia capace di stappare il risultato e di dare un impatto diverso alla partita. Ma in un periodo storico così complicato per la Roma e con l’ombra di De Rossi che, come riportato da alcuni quotidiani, continua ad aleggiare su Trigoria per riprendersi il posto ora occupato da Juric, basta soltanto l’incisività del gigante ucraino?

Roma, basta Dovbyk?

Nel mondo del calcio moderno, spesso viene affibbiato all’attaccante il ruolo di fare gol, di sballare la classifica dei marcatori per poter assumere maggior rilievo nell’ambiente mondiale. Ma l’attaccante, solitamente, utilizza il suo lavoro in maniera molto più impattante che per il solo mero risultato finale. C’è un lavoro di apertura, di creare i varchi per imbucate dei compagni, di sfruttare la propria fisicità per il benessere della squadra. E questo Dovbyk ha provato sempre a farlo. Nonostante la prestazione opaca nel match contro la Dinamo Kiev, l’attaccante ucraino, ancora una volta, è riuscito a sbloccare il risultato, che in questo caso è risultato anche decisivo.

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5 gol in 5 partite, tutti che hanno sempre sbloccato la partita, segnando il gol dell’1-0, a prescindere poi da quello che è il risultato finale. Insomma, come si suol dire, “I gol non si contano, ma si pesano”. Basta guardare i numeri della storia recente e non della Roma, per comprendere quale sia l’incidenza del calciatore. Nelle prime 11 partite in giallorosso, Dovbyk ha realizzato 5 gol: meglio di lui soltanto Lukaku e Batistuta all’inizio della stagione 2000/01. Per quel che sembra dunque, la Roma non dovrebbe essere preoccupata del suo inizio di campionato, ma a prescindere dal risultato, quello che fa paura alla maggior parte dei tifosi è la mancanza di costruzione, proprio quella che dovrebbe agevolare un calciatore come l’ex Girona.

Roma, i dati in controtendenza

Come dicevamo, quello che fa maggiormente riflettere è il contorno alla figura di Artem Dovbyk, miglior marcatore esordiente della stagione. I cross faticano ad arrivare, complice un assetto che porta in estrema fatica i terzini che viaggiano tutta-fascia ed una manovra interna spesso macchinosa, con qualche ingranaggio che finisce sempre per incepparsi prima che la palla arrivi ai piedi del classe 1997. Tutto ciò si traduce nell’attacco al sedicesimo posto in campionato, al pari di Cagliari e Monza. Peggio, soltanto le squadre che ora occupano i tre gradini più bassi della classifica: Genoa, Lecce e Venezia.

Juric, allenatore della Roma
Juric, allenatore della Roma

Questo cosa vuol dire? Nell’assetto tattico di Ivan Juric c’è qualcosa che, effettivamente non sta funzionando. I gol che arrivano su azione sono veramente pochi e proprio quei pochi casi nascono dalla genialità di Dybala, quando è appunto in campo o comunque di qualcuno che si avvicina discretamente alla punta. In generale, Dovbyk appare alquanto isolato ed in una condizione del genere, è difficile anche solo pensare che il gigante ucraino possa riuscire a gestire il reparto difensivo avversario completamente da solo.

Ed è per questo che la sua sola presenza sul campo non basta a salvare le sorti della Roma e dello stesso Ivan Juric. Serve compattezza, più fantasia sulla trequarti, ed è qui che servirebbe l’aiuto anche di Soulé, e gamba e qualità sulle fasce. Chissà se il mercato invernale riuscirà a cambiare qualcosa. Ma fino a quel momento tutto sarà appeso ad un filo invisibile che può spezzarsi da un momento all’altro.

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Appassionata di calcio in tutte le sue infinite sfaccettature, dal campo fino ad arrivare al calciomercato. Entusiasta di poter raccontare tutto ciò che riguarda il Magico mondo della Roma.
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